Un’edizione all’insegna della speranza. Con start-up, giovani imprenditori o già navigati, tante storie di successo e un messaggio di ottimismo che arriva direttamente dal vincitore del Premio Imprenditore dell’anno 2013 Claudio Bozzo, genovese, ma a capo di Msc Usa da 9 anni: «Ritorno a New York rasserenato, dopo aver sentito tanti commenti negativi in giro, all’insegna del pessimismo, tutte le idee e le storie che ho ascoltato sono un esempio di come si può fare impresa in modo brillante anche in un periodo di crisi».
La quinta cerimonia di consegna delle targhe del Premio Imprenditore dell’anno organizzata da Liguria Business Journal in collaborazione con Banca Carige e patrocinata da Regione Liguria, Unioncamere Liguria e Confindustria Liguria non dimentica comunque che l’economia ligure solo nel 2013 ha registrato la chiusura di 29 imprese al giorno e deve fare i conti con la carenza di spazi rispetto a regioni pianeggianti, con la conseguente impennata dei costi.
Paolo Odone, presidente della Camera di Commercio di Genova, la cui sede ha ospitato la consegna dei premi è lapidario: «Stiamo vedendo la punta di un iceberg, in realtà gli effetti negativi sono più grandi di quello che appare. È una delle crisi più profonde dei tempi moderni e non vediamo assolutamente uno spiraglio di uscita, ma è grazie alle persone che si impegnano e investono su loro stessi in un mondo oggi ostile, che possiamo provare la risalita». Per Odone in Liguria si vive in un grande mare dove ci sono tanti lumini che galleggiano, le imprese: «Se si rimane a pelo d’acqua se ne vedono pochi, ma basta alzarsi un po’ e se ne scoprono tantissimi».
Ed è ciò di cui ci si rende conto ogni anno, quando la giuria, comincia a scremare le segnalazioni e le proposte per arrivare alla terna dei finalisti delle quattro categorie: imprenditore dell’anno, imprenditrice dell’anno, giovane imprenditore dell’anno e idea imprenditoriale. Consegnato anche un premio speciale a Giuseppe Oriana per la fresca investitura da parte di Confindustria nazionale di responsabile per l’Expo 2015.
Antonello Amato, responsabile della Comunicazione di Banca Carige, ribadisce quanto servano le doti di imprenditorialità: «Un riconoscimento che premia lo spirito di cui la Liguria ha avuto e ha bisogno. Chi fa impresa contribuisce alla crescita sociale e culturale di una comunità e ha la capacità di sfidare le avversità, di mettersi in gioco, con inventiva e innovazione». «Questo premio – aggiunge Sandro Cepollina, presidente di Confindustria Liguria – non deve essere considerato un punto di arrivo, ma di partenza per continuare l’opera di fare impresa, per stimolare i collaboratori a essere più presenti e ribadire la volontà di uscire da momento difficile. I finalisti siano un faro affinché altre aziende possano riconoscersi». «C’è bisogno di far sapere – dichiara Luciano Pasquale, presidente di Unioncamere Liguria – che esistono 144 mila imprenditori in Liguria che cercano di sviluppare la propria azienda, di competere e molti ci riescono. Dobbiamo mostrare quali sono le potenzialità, le opportunità, quali le iniziative per agevolare la competitività e incentivare chi vuole intraprendere la strada da imprenditore. Dobbiamo dare garanzie, trasferendo competenze: l’entusiasmo per far crescere la nostra economia lo mettono i giovani».
I FINALISTI
A vincere il premio come giovane imprenditore dell’anno Nicoletta Viziano, finalisti Alessio Albani di Gsl e i quattro soci di Free Futool Federico Bini, Tobia Lorenzani, Jacopo Sterlocchi e Paolo Trombetta. «Gsl sta per Gruppo sanitario ligure – spiega Albani – gestiamo il reparto pubblico di ortopedia all’interno dell’ospedale di Albenga, ma nella nostra mission abbiamo anche la raccolta di dati sui risultati clinici e radiologici con protocolli ad hoc e schede di valutazione approvate dalle società scientifiche internazionali». Quello di Gsl è un progetto innovativo che consente di comprimere i costi mantenendo un alto livello di prestazione. «Gestiamo altre strutture con la formula del raggruppamento di imprese: dalla diagnostica per immagini alle case di riposo. Siamo partiti nel 2011 e abbiamo 120 dipendenti diretti. Ci occupiamo di una dozzina di unità operative in Liguria, ma vogliamo allargarci ancora».
Un piccolo aiuto per gli studenti ideato da chi studente lo è stato: «Free futool è un quaderno per appunti per universitari gratuito e distribuito in sette città italiane – spiega Trombetta – è gratis perché sponsorizzato. Abbiamo cominciato nel 2011, la tiratura è cresciuta del 60%, 240 mila copie, ora siamo presenti a Genova, Milano, Torino, Firenze, Padova e Roma». Le uscite del quaderno sono tre: ottobre, dicembre e aprile. «Genova si apre a nuove possibilità – sottolinea Trombetta – è un fatto positivo, per esempio ciò che sta accadendo con il Talent garden, il network che “coltiva” talenti, unendo nella stessa sede varie esperienze creative. Il fatto che tanti studenti chiedano di collaborare con noi, anche come volontari, ci fa pensare che il nostro progetto sia buono».
A vincere il premio come miglior idea imprenditoriale un’azienda attiva dai primi anni Novanta: Cibiamo Group, “battendo” due start up. Aeffe è diventata una srl nel 2012, Andrea Rizzo e Fabio Terzaghi spiegano: «Eravamo all’Università quando abbiamo sviluppato l’idea di creare robot per la pulizia delle imbarcazioni, che lavorasse sotto lo scafo delle barche. Ora siamo passati dalla pura fase di ricerca e sviluppo a quella di commercializzazione: al Salone Nautico presentammo in anteprima il prodotto funzionante e abbiamo ottenuto già un ordine da Costa Crociere».
Ricerca alla base anche dell’altra idea: la microturbina sviluppata da Emanuele Guglielmino all’Iit: «È un progetto che affonda le radici nel passato, mi sono laureato a Genova, ho lavorato nel settore dell’energia, poi sono entrato come ricercatore all’Istituto italiano di tecnologia e ho sviluppato l’idea di una microturbina grande quanto una moneta, è un prodotto che coniuga la tradizione meccanica italiana con la miniaturizzazione». L’idea della microturbina ha ottenuto da Mind the Bridge, la fondazione della Silicon Valley che scova le migliori idee per lanciare start up, la possibilità di trascorrere un mese in California. Recente la vittoria del Premio innovazione, ricevuto dalle mani del presidente Giorgio Napolitano. Davvero recente la srl Advanced Microturbine.
A contendere il premio miglior Imprenditrice a Sandra Santamaria, Mafalda Papa, genovese, titolare dell’Hotel Hermitage di Genova e per il biennio 2013-2014 presidente dell’Associazione Albergatori di Genova, e Viviana Planamente della Sanremo Food: «Siamo alla seconda generazione, la gestione è familiare – rivela – io, mio padre e mio fratello. Ci occupiamo di prodotti alimentari, pasta fresca, ora anche surgelati. Puntiamo sulla qualità: siamo certificati Ifs, ossia International food standard e stiamo anche investendo sul fotovoltaico. Il capannone di 3 metri quadrati utilizza energia alternativa, crediamo nel nostro futuro».
Nella terna dell’Imprenditore dell’anno Marco Bucci di Carestream Health, multinazionale di Imaging diagnostico in sanità che ha la sede mondiale a Rochester (Usa), ma che in Italia ha scelto Genova. Duemila i dipendenti in tutto il mondo. Genova è diventato un punto di riferimento per la riparazione dei macchinari dell’azienda sparsi in tutta Europa. Francesco Ferrari di Aitek sottolinea: «La nostra società quando non si parlava di spin off e start up ha fatto spin off. Le piste Telepass sono fatte con i nostri sistemi, ma ci occupiamo anche di videosorveglianza e digital advertising». Aitek è stata fondata nel 1986: «Siamo cresciuti senza impennate ma in modo costante – dice Ferrari – ora il nostro business è sempre più fuori dall’Italia, ma la realtà ligure e genovese ha una capacità di fare impresa alta».