L’Europa si era data una meta, ma poche nazioni vi sono giunte. L’Italia no, la Liguria neppure. Tale traguardo prevedeva una riduzione del tasso di abbandono dell’attività scolastica. Il parametro di riferimento equivale alla percentuale della popolazione in età fra i 18 e i 24 anni che, dopo aver conseguito la licenza media, non ha concluso un corso di formazione professionale riconosciuto dalla Regione di almeno 2 anni e non frequenta corsi scolastici o altre attività formative. Dicono addio prematuramente alla scuola il 18.2% degli italiani (figura 1)

Il primato di abbandoni scolastici spetta alla Sardegna, luogo dove un ragazzo su quattro abbandona la scuola prima di aver raggiunto il livello minimo di scolarizzazione oggetto del riferimento stabilito in sede comunitaria. Segue la Sicilia, pressoché a pari merito, con un dato migliore dello 0,1%. Al lato opposto della classifica le regioni dove tale dato risulta migliore sono l’Umbria (11,6%) e l’Abruzzo (12,8%). Il dato ligure è di poco migliore della media nazionale (figura 2).

Le differenze di genere sono marcate. Le donne mostrano una maggiore propensione allo studio. Il dato italiano pone il tasso maschile di abbandono al 20.1%, mentre quello femminile è al 15,2%. In Liguria la tendenza è più marcata, gli uomini hanno un tasso di abbandono vicino al valore nazionale (19%), mentre le donne hanno un dato notevolmente migliore (10,7%) (figura 3).

In Europa non ci mostriamo terra virtuosa nello studio, su 27 nazioni il dato italiano si colloca al quart’ultimo posto, ben distanziato dal dato sloveno che ha un tasso di abbondono di circa un quinto più basso del nostro (4,2%). In Liguria la percentuale di abbandoni prematuri dell’attività scolastica, è maggiore che nella media europea. Il dato peggiore appartiene a Malta con il 33,5%, segue la Spagna con il 26,5% (figura 4).

In Italia dal 2004 al 2011, gli abbandoni sono passati dal 22,5% al 18,5%. In Liguria, nello stesso periodo, il dato è variato dal 16,3% al 15%. Vi sono regioni dove tale variazione è risultata più importante, come ad esempio la Puglia, dove il dato è passato dal 30,2% al 19,2%. Mentre in altre (Friuli Venezia Giulia) il dato è peggiorato, pur se di poco (dal 13,6% del 2004, al 13,9% del 2011). Anche in Europa, non vi è una tendenza univoca, ad esempio nello stesso periodo preso in esame, nel Portogallo il tasso di abbandoni è passato dal 38,8% al 23,2%, mentre il Regno unito è passato dal 10,6% al 13,8% (figura 5).
