Non è un caso che l’assemblea annuale di Assagenti si sia concentrata sul turismo crocieristico. Il settore vede la Liguria regione leader per numero di passeggeri movimentati non solo nel 2018, ma anche nel 2019: 2,72 milioni.
Genova che supera il milione, Savona che tocca quota 963 mila, la Spezia che arriva a 396 mila, questi i primi tre porti per numero di passeggeri nell’analisi fatta da Sergio Senesi, amministratore delegato Cemar, Agenzia marittima genovese che rappresenta le più importanti compagnie di crociere del mondo: «Ma stiamo registrando il ritorno di Portofino, con 53 mila passeggeri, poi Porto Venere e Lerici». Senesi anticipa precocemente anche le previsioni 2019 che vedono una crescita nazionale del 6,4% e la nostra regione ancora la vertice.
Il presidente di Assagenti Alberto Banchero non va per il sottile: «Il turismo è l’industria più importante del nuovo secolo: «Mark Twain raccontò nel 1867 la prima crociera dagli Usa all’Europa, oggi il settore è responsabile della creazione di 7 milioni di posti di lavoro diretti nel mondo ed è cresciuto del 4,6% rispetto al 2016. Il contributo al Pil mondiale è del 10,4%, cioè 8,3 migliaia di miliardi di dollari. Gli investimenti sono pari a 882 miliardi». Restringendo il campo, in Italia il turismo fornisce il 13% del Pil, 223 miliardi di euro, il 14,7% dell’occupazione tra diretta e indiretta (3,4 milioni di posti di lavoro), con previsioni ampiamente ottimistiche: le proiezioni al 2028 parlano di 14,3% come contributo totale e del 16,5% su Pil e occupazione.
Cibo e bevande, una quantità industriale
10 mila litri di latte, 35 mila uova fresche, verdure e frutta per un totale di 58 tonnellate, 6 mila bottiglie di vino e 9 tonnellate di pesce, 20 mila barattoli di yogurt, 25 mila bustine di zucchero, 4 tonnellate di riso, 40 mila bottiglie d’acqua, 22 mila lattine di bibite, 4,5 tonnellate di manzo, 5 di pollo, 10 tonnellate di farina. Sono queste le quantità degli alimenti imbarcati in un home port per una crociera di una settimana. L’80% sono acquistati nell’area dove si trova la nave.
A Genova gli accosti sono stati 212 l’anno scorso, considerando che a ogni stazionamento il carico viene rinnovato, i calcoli diventano da capogiro. «Inoltre – ricorda Banchero – sono oltre 200 le unità lavorative coinvolte a terra durante ogni scalo tra servizi tecnici, hostess, vigilanza, portabagagli eccetera».
La scelta dell’itinerario, puntualizza Senesi, dipende dalla domanda del mercato, dalla verifica della presenza di aeroporti internazionali, dalla distanza aeroporto-porto (per i servizi di quest’ultimo tipo Genova aveva raggiunto una votazione di 9.4 rispetto agli 8.6 di Venezia per esempio, nelle crociere P&I).
Una vacanza “svecchiata”
Negli anni Settanta la crociera era la tipica vacanza di lusso per anziani. L’età media era di 60 anni, si viaggiava da un Continente all’altro, soprattutto sull’Atlantico. Oggi la Symphony of the seas, nave da crociera di nuova generazione, è grande cinque volte il transatlantico Rex e anche i viaggi sono diversificati: crociere di 3, 7 anche 15 giorni, oltre che a quelle in giro per il mondo che durano mesi, ma sono acquistabii in segmenti. L’età media è scesa a 48 anni e i clienti sono famiglie o coppie in viaggio di nozze.
Secondo Senesi, per rendere Genova e la Liguria ancora più competitive occorre considerare che le Compagnie lavorano in anticipo di 2 anni, in pratica nel 2018 si programmano già gli accosti 2020. «Occorre poi migliorare la ricettività alberghiera prima dell’imbarco e dopo lo sbarco, ma anche controllare le attrezzature delle banchine. Inoltre non bisogna dimenticare di controllare i costi. L’aspetto che manca ancora è la collaborazione tra porti».
Nel 2018 saranno ben 141 le navi che toccheranno per 4.564 volte i 74 porti italiani in rappresentanza di 46 compagnie di navigazione.