Strategia, stabilità, coerenza di visione. Punti centrali per l’imprenditoria italiana, inserita anche nel contesto europeo, emersi durante il primo dibattito del Convegno dei Giovani Industriali a Santa Margherita Ligure, a cui hanno preso parte Alessandro Castellano, ad di Sace, Giulio Pedrollo, ad del gruppo Pedrollo, e Matteo Salvini, segretario federale Lega Nord.
Punto di partenza non possono essere che i giovani: «Un elemento centrale che ci deve far riflettere – dice Castellano – e su cui dobbiamo ripartire, è il fatto che l’Italia utilizza male i propri giovani, a differenza di quanto fanno altri Paesi». E proprio dai giovani, industriali in questo caso, Salvini si dice pronto a imparare: «Non sono venuto per convincervi – spiega – ma per imparare e per raccogliere la vostra sfida. Concordo con Gay quando parla di “Paese incredibile”: sono convinto che attuando scelte coraggiose, non solo da parte dei politici, ma anche da parte di voi imprenditori, l’Italia sia in grado di tornare un grande Paese. Ma certo, ci sono molte cose che non aiutano lo sviluppo e l’imprenditoria italiani». Il riferimento è all’Unione europea e Salvini parla di “eurofelici a prescindere”: «L’Europa è un grande centro commerciale con 29 negozi diversi, in cui si usano monete diverse e si attuano tassazioni diverse, in cui quella italiana è fortemente penalizzata. Del resto, l’Europa è nata con criteri economici e commerciali che “odiano” l’industria italiana. Una moneta diversa sarebbe più giusta per la nostra economia e più vantaggiosa per voi imprenditori, non per me. Rivediamo alcune regole, discutiamo di Basilea 2 e Basilea 3. Parliamo del Ttip, che potrebbe portare più danni e restrizioni per le nostre imprese e maggiore liberalizzazione solo per gli Stati Uniti».
Diversa la posizione di Giulio Pedrollo che, dopo aver preso la decisione di rinunciare alla delocalizzazione dell’azienda e dopo aver “sconfitto” la concorrenza di un’industria cinese collocata a venti chilometri di distanza, guida oggi un gruppo presente sul mercato di 160 Paesi: «La forza dell’Europa, e dell’euro in particolare, sta nella stabilità che garantisce agli imprenditori. L’impresa punta a una strategia e fa di tutto per perseguirla. Ma senza stabilità, questo non è possibile: Draghi ci sta dando del tempo. Tempo fondamentale per approfittare del basso costo del denaro e fare investimenti. Perché, lo ricordo, senza investimenti un’azienda non va avanti». Così come l’azienda-Italia, secondo il leader della Lega: «Non possiamo viviere di export e di turismo. Se chiudono le aziende italiane e se non si muove il mercato interno, il Paese non può andare avanti: gli unici due settori che hanno perso occupati sono l’industria e l’edilizia. Dove può andare l’Italia senza industria? Da nessuna parte».