Molte imbarcazioni hanno già optato per altre destinazioni, altri clienti si chiedono se e come sia possibile raggiungere Genova, le previsioni per i prossimi mesi sono comunque di calo. Anche lo yachting professionale genovese sta risentendo del contraccolpo economico dovuto al crollo di Ponte Morandi e se, da un lato, avverte i primi segnali di difficoltà (ma in realtà la stagione vera deve ancora iniziare), dall’altro vuole mettersi il più possibile a disposizione della città per rendersi utile in questo momento di grave disagio. Il primo passo di Genova For Yachting, neonata associazione che raggruppa 31 aziende genovesi del settore, è quello di avviare un proficuo dialogo con le istituzioni: le proposte sono quelle di migliorare l’accessibilità e le vie di comunicazione tra porto e città, a partire dall’apertura dei varchi, ma anche realizzando traffici veloci ed efficienti via mare che colleghino Ponente e Levante, e migliorando l’accoglienza della comunità dello yachting.
«In questo momento, come tutti, siamo molto colpiti dall’aspetto della logistica, ma siamo attivi nel cercare soluzioni che si possano attuare subito – spiega Alberto Amico, presidente di Genova for Yachting e di Amico&Co – Parlo dell’apertura dei varchi, di parcheggi di interscambio, collegamenti via mare possono portare benefici per controbilanciare un momento di difficoltà che ci auguriamo passi velocemente».
«In questo momento una via mare veloce che colleghi Pegli alla Fiera, potrebbe anche ridisegnare Genova come prima realtà d’Europa con un collegamento marittimo efficiente che unisca l’intera città. Questo significa andare oltre l’emergenza», commenta Giuseppe Pappalardo, amministratore delegato di Ssp, la società di gestione di Marina Genova.
Tutte soluzioni che si fanno particolarmente necessarie, secondo l’associazione, anche in vista della vicinissima inaugurazione del prossimo Salone Nautico di Genova (tra una settimana esatta). «Nel momento in cui si cerca di attrarre clientela, in particolare dal bacino d’utenza francese, il problema della logistica ha un peso importante – commenta Amico – Dobbiamo quindi dare delle risposte: i clienti che arrivano e trovano una situazione di difficoltà genererebbero un feedback negativo, questo è un grosso rischio». A questo proposito, alcuni associati si sono mossi per dare il proprio contributo: è il caso di Marina Genova che anche quest’anno metterebbe a disposizione il proprio parcheggio di Sestri Ponente per i visitatori del Nautico, ma sembra difficile trovare un interlocutore con cui interfacciarsi: «Stiamo aspettando una risposta – commenta Pappalardo – Mai come quest’anno sarebbe fondamentale intasare il meno possibile il traffico da Ponente verso il centro di Genova nei giorni del Salone, il nostro parcheggio a Sestri Ponente sarebbe a disposizione, come in passato, anche con le navette per i visitatori del Nautico, ma finora non troviamo un interlocutore».
Al di là dell’emergenza Morandi e dell’imminente apertura del Salone, tra le richieste di Genova for Yachting anche quella di investire in infrastrutture dedicate per attività industriali e servizi, recuperare gli spazi disponibili in porto, confrontarsi sulla vocazione delle aree del nuovo waterfront, aumentare la compatibilità delle attività legate ai grandi yacht con il resto del porto industriale, fino ad attivare progetti di alta formazione che radichino in Genova tutte le professionalità dedicate alla nautica dei superyacht, corsi universitari in economia, ingegneria gestionale e project management nautico. Temi sui quali, nei prossimi mesi, l’associazione si impegna a portare avanti un confronto con Autorità portuale, Comune di Genova, Camera di commercio e gli altri enti competenti. Nella speranza di ricevere un po’ più di attenzione, sebbene, come ricorda Amico, «ci siano ultimamente più segnali di collaborazione, ma non percepiamo ancora la giusta consapevolezza di ciò che rappresenta il nostro settore».
A darne un’idea ci pensano i numeri: da sole le aziende associate valgono 110 milioni di euro di fatturato, contano 680 addetti diretti e oltre mille fornitori a Genova e in Italia, si caratterizzano per una forte propensione all’export e sviluppano un indotto sul territorio che genera oltre 330 milioni all’anno: «La nautica professionale a Genova continua a crescere, ed è sempre più strategica nel mantenere e sviluppare le professionalità del settore industriale del porto e della città – sostiene Amico – nel 2017 oltre il 60% dell’occupazione dei bacini è rappresentata da grandi yacht, su una permanenza complessiva di yacht e navi di 1.590 giorni; il comparto nautico professionale rappresenta inoltre un’attività a basso impatto ambientale e genera l’indotto di maggior valore della città». Per quello che riguarda i dati di traffico nei Marina genovesi, «nel 2017 sono state 650 le unità oltre 24 metri che hanno scelto Genova con una permanenza media di 5 settimane – descrive Fabio Pesto, presidente di Pesto Sea Group – per un totale di 5.000 persone di equipaggio che hanno vissuto la nostra città. Il 2018 sta segnando a oggi una tendenza positiva per numero di scali, per permanenza media e per numero di equipaggi».
Nelle prossime settimane le aziende associate a Genova For Yachting saranno impegnate nei principali eventi fieristici del settore, in Italia e all’estero: «Siamo partiti in questi giorni con Cannes, poi ci aspettano Genova, Montecarlo, Fort Lauderdale e Dusseldorf – ricorda Pesto – Sarà anche l’occasione per comunicare, nel nostro piccolo, un messaggio positivo: Genova c’è e si risolleverà più forte di prima». Non a caso l’associazione non si presenterà tanto come Genova For Yachting, quanto come “Yachting for Genova”: «Un’associazione al servizio della città – afferma Pappalardo – Genova, con l’aiuto di tutti, si deve proiettare oltre l’emergenza e riconfermarsi capitale dello yachting nel mondo».