Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Cristina Lodi, consigliere comunale a Genova
La sicurezza e la sua percezione da parte dei cittadini sono un elemento molto importante del dibattito politico, e ciò resta vero al netto delle strumentalizzazioni di alcuni partiti che su di esse basano buona parte delle proprie fortune. Il problema esiste e non certo perché lo cavalca qualcuno. Quando poi si passa dai titoli di giornali all’analisi dei fenomeni, magari si scopre che sono fenomeni molto più connessi a tradizionali sacche di disagio e meno all’immigrazione, mentre se si passa dallo strepitio alla proposta si può valutare la qualità di una classe dirigente. Resta un fatto evidente: non si può combattere la microcriminalità e dare senso di sicurezza ai cittadini se il territorio non viene presidiato. È per questa ragione che in consiglio comunale mi sono occupata più volte della Polizia Municipale, ovvero l’unica forza che il Comune può mettere in campo a questo scopo. Ovviamente sapendo che resta fondamentale il ruolo delle Forze dell’Ordine dello Stato. Per questa ragione riprendo volentieri l’ottimo articolo pubblicato su BizJournal Liguria qualche tempo fa, e dal quale emergevano preoccupanti dati sugli investimenti in favore della Polizia Municipale, con Genova penultima in Italia per spesa procapite (69,16 euro), a fronte dell’essere ottava per le entrate ricevute.
Insomma in questo ultimo scorcio di ciclo amministrativo, ritengo necessario fare uno sforzo ulteriore per rafforzare questo Corpo, per la funzione essenziale che esso svolge e che non può essere sottovalutato. Genova ha bisogno di investire nella sua Polizia Municipale.
Innanzitutto, bisogna partire dal più importante degli investimenti, quello sulla pianta organica: negli ultimi anni si sono perse 130 unità e altrettante sono in uscita nei prossimi. Allora, bisogna urgentemente colmare almeno in parte questo gap assumendo in organico almeno 30-50 unità, utilizzando una graduatoria peraltro ancora aperta fino a fine anno. Questa operazione inoltre consentirebbe quel necessario abbassamento dell’età media di coloro che vi prestano servizio.
Propongo di procedere a un accorpamento ragionato delle sedi, con un rinnovato Piano della logistica che oltre affrontare il dlgs 81 renda più efficace la presenza del Corpo nel territorio.
Non bisogna sottovalutare gli investimenti, che sono necessari, in infrastrutture tecnologiche, oggi quelle in dotazione alla nostra Polizia Municipale pagano una differenza con quanto le moderne tecnologie offrono nei confronti della prevenzione e lotta al crimine. Penso per esempio alla condivisione, integrazione e rafforzamento dei sistemi di video sorveglianza utilizzati da tutte le forze dell’ordine e dalla polizia locale per il monitoraggio del territorio comunale e specifici protocolli tra le diverse centrali operative. Nell’ottica di un migliore e più efficace coordinamento con le forze di Polizia in tutte le attività di prevenzione e controllo del territorio con una particolare attenzione per le problematiche collegate all’immigrazione.
In generale, credo che il Corpo sia più che disponibile a integrare maggiormente le proprie attività con gli altri “presidi” del territorio, mettendo molto volentieri a disposizione la propria esperienza e conoscenza dello stesso. Per questo penso alla costituzione di un tavolo permanente con la presenza della Pm, dei nove Municipi e di tutte le figure istituzionali e rappresentative dei territori, compresi i cittadini, che possano portare istanze di particolare interesse sotto il profilo della vivibilità, della riqualificazione del territorio e della sua sicurezza.