Non ci sarà un muro contro muro tra Bce e Banca Carige sulla questione dei crediti deteriorati. È quanto ritengono gli analisti finanziari al termine del cda della banca ligure che entro il 3 novembre dovrà rispondere a una lettera dalla Banca Centrale Europea contenente due “bozze” sulla questione degli npl.
In sostanza la Banca centrale europea chiede a Carige di ridurre gli stock di crediti deteriorati, che attualmente sono circa 7 miliardi di euro, a 5,5 entro la fine del 2017. Poiché il piano di Carige prevedeva già la cessione di 1,8 miliardi entro quella data, l’obiettivo potrebbe essere raggiungibile, ma nei tre anni si chiede di fatto di dimezzare la massa dei crediti deteriorati arrivando al massimo a 3,7 miliardi al 31 dicembre 2019, senza contare i tassi di copertura dei crediti incagliati.
La banca entro domani formulerà alla Bce le proprie osservazioni nelle quali dovrebbe ribadire la propria intenzione di ridurre gli stock di crediti deteriorati come richiesto ma fare presente di avere bisogno di tempo per adottare le misure necessarie.
Intanto oggi il titolo Carige ha chiuso positivo a +1,95%, incontrotendenza nei confronti del comparto.