Le organizzazioni sindacali hanno proclamato una seconda giornata di sciopero nazionale per venerdì 18 luglio dei lavoratori di Lidl. Dopo un altro nulla di fatto sul fronte delle trattative per il rinnovo del contratto integrativo aziendale, gli addetti alzano il livello dello stato di agitazione incrociando le braccia un’altra volta dopo lo sciopero del 24 maggio scorso.
“Il confronto con l’azienda convocato la scorsa settimana, era il 10 luglio, si è concluso con un nulla di fatto – scrivono in una nota Filcams Cgil Genova, Fisascat Cisl Liguria e Uiltucs Uil Liguria -. Si ribadisce che, la proposta avanzata da Lidl Italia, non risponde alle aspettative e al mandato che come organizzazioni sindacali abbiamo ricevuto né sulla parte economica, né sulla parte riguardante l’organizzazione del lavoro”.
A Genova lo sciopero si articolerà per l’intera giornata di venerdì 18 luglio e vedrà un presidio davanti al negozio Lidl di Cornigliano, in corso Perrone 26, dalle ore 9.30 sino alle 13.
Massimiliano Silvestri, presidente di Lidl Italia, dichiara: «Da sempre ci impegniamo per garantire condizioni economiche di miglior favore a tutte le nostre collaboratrici e i nostri collaboratori e, già a partire dal 2009, Lidl Italia è l’unica realtà del settore discount, e una delle poche nella Gdo italiana, ad essersi dotata volontariamente di un contratto integrativo aziendale. In occasione delle trattative per il rinnovo, ancora una volta, abbiamo confermato il nostro impegno proponendo un pacchetto di misure significativamente migliorativo per uno sforzo economico complessivo pari a 20 milioni di euro aggiuntivi, corrispondente ad un aumento superiore al 50% rispetto al contratto in essere. Parte dell’attenzione costantemente dedicata ai dipendenti, si evince anche dal fatto che Lidl Italia retribuisce il lavoro al minuto e prevede importi di superminimo in busta paga superiori a quelli del settore, oltre a riconoscere una maggiorazione domenicale del 135%, rispetto a quella prevista dal Ccnl che è pari al 30%. In aggiunta, parallelamente alla proposta economica, ci siamo impegnati per proseguire sulla strada già intrapresa di istituire le 25 ore settimanali come monte ore minimo contrattuale, rispetto alle 18/20 ore previste dal Ccnl di settore; prevedere il passaggio da 5° a 4° livello per i collaboratori impiegati nei centri logistici ed, infine, introdurre la sperimentazione per migliorare la pianificazione degli orari settimanali e delle domeniche. Restiamo convinti della validità della nostra proposta, costruita in base al fondamentale criterio della sostenibilità economica di lungo periodo, e auspichiamo che le organizzazioni sindacali ne comprendano a fondo il valore».