«Entro il 31 luglio il Comune di Genova dovrà operare un riequilibrio di bilancio perché rispetto alle previsioni, a causa di una diminuzione delle entrate e un aumento delle spese rispetto a quanto preventivato, la differenza da recuperare è di circa 50 milioni di euro. Gli uffici sono già al lavoro e l’obiettivo è trovare questi fondi senza tagliare i servizi. Io ho amministrato fino a ieri una società pubblica che ha chiuso i bilanci in utile, quindi è possibile, non si tratta di fare una scelta tra pubblico e privato». Un inizio non facile per la nuova giunta del Comune di Genova e soprattutto per Alessandro Terrile, il vicesindaco che ha le deleghe più complesse.
Terrile, a margine della presentazione della giunta Salis, entra nel dettaglio di ciò che la sindaca ha specificato nella conferenza stampa: «Questa situazione si aggiunge ad altri problemi finanziari che, sebbene meno consistenti numericamente, hanno un impatto sulla città: parliamo di bollette non pagate per il Palasport, 360 mila euro di utenze non saldate per manifestazioni sportive già svolte, c’è la partita del Carlo Felice e dei Balletti di Nervi dove abbiamo una differenza di 800 mila euro per finanziare completamente una manifestazione che inizierà tra pochi giorni, e poi il Comune si è impegnato a organizzare una tappa dell’Ocean Race, ma manca ancora 1 milione di euro, per finire con il Museo della Lanterna dell’immigrazione, sono necessari circa 335 mila euro per mantenerli aperti fino al 31 dicembre».
Una situazione che per Terrile «sorprende ma non spaventa». Il vicesindaco ribasice, come ha fatto Salis in conferenza stampa, la volontà di essere più trasparenti e sulle cause di queste minori entrate indica: «Sono diverse, tra cui un calo dell’Imu e una diminuzione degli introiti da multe, ma ci sono varie concause».
L’altro dossier considerato prioritario è sulle partecipate su cui sarà fatta una due diligence. Il vicesindaco evidenzia: «Purtroppo alcune società hanno una situazione particolare, dimostrata dal fatto che siamo a giugno e non hanno ancora approvato il bilancio. Sarà necessario verificare lo stato dell’arte di ogni partecipata, comprendere le ragioni del mancato bilancio, il fabbisogno, i ricavi e il ritardo nel pagamento dei fornitori, che è motivo di grande preoccupazione».



























