Sesta edizione di TavoleDoc Liguria, la guida che racconta e valorizza l’eccellenza enogastronomica ligure attraverso i suoi protagonisti: ristoratori e produttori del territorio.
Con un numero sempre crescente di adesioni – 51 ristoranti selezionati e 29 produttori – TavoleDOC è uno strumento per far conoscere il meglio della cucina e della produzione ligure. Ogni piatto raccontato nella guida è affiancato da un’etichetta suggerita come abbinamento ideale, a dimostrazione di un’attenzione speciale al dialogo tra cucina e cantina, tra sapore e territorio.
«Credo che uno dei punti di forza del volume sia valutare e rivalutare un patrimonio unico che c’è in Italia, quello dell’enogastronomia», ha dichiarato Mario Cucci, ideatore ed editore della guida, nel corso della tavola rotonda di apertura. Cucci ha ripercorso la storia del progetto, sottolineandone l’evoluzione e il ruolo nella creazione di una rete regionale solida e coerente, capace di mettere in luce l’identità autentica della Liguria.
Durante l’evento sono stati annunciati gli 11 nuovi ingressi nella guida 2025:
Botanico (Genova Nervi)
Cocò sul mare (Genova)
Cracco Portofino (Portofino, Ge)
Duo Ristorante (Chiavari, Ge)
Il Gallo della Checca (Ranzo, Im)
Il Salotto (Rapallo, Ge)
La Cantina Clandestina (Genova)
L’Ostaia in Darsena (Genova)
Ö Magazín Al Pörto (Rapallo, Ge)
Rondò (Sarzana, Sp)
Velvet (Bordighera, Im)
Sono stati inoltre assegnati I seguenti premi:
Premio LIGURIA NEL PIATTO: Famiglia Circella, La Brinca (Ne, GE)
Premio OSPITALITÀ: Ilaria Grando, Rezzano Cucina & Vino (Sestri Levante, GE)
Premio SOMMELIER DELL’ANNO: Giacomo Pittaluga, Olimpo (Sestri Levante, GE)
Premio alla CARRIERA: Giacomo Ruffoni, La Conchiglia (Arma di Taggia, IM)
Premio CUOCO DELL’ANNO: Daniele Rebosio, Hostaria Ducale (Genova)
Un contributo alla realizzazione della guida è arrivato anche da Cna Genova, che ha creduto nel valore culturale e imprenditoriale dell’iniziativa. «TavoleDOC ci permette di raccontare storie che nascono dal passato e dalla volontà di mantenere un’identità che guarda al futuro», ha commentato Barbara Banchero, ceo di Cna Genova.
Tra i relatori Lorenzo Cresci che ha dichiarato: «Oggi si va al ristorante per vivere un’esperienza. Ma che cos’è quell’esperienza se non il voler mangiare bene? Quello che c’è attorno casomai, è far parte del gioco, fotografare il piatto, metterlo sui social e aspettare commenti. Ma al centro c’è sempre e soltanto il piatto. Perché il cibo si fotografa, ma poi si assaggia. E, possibilmente, deve far sognare, entrare nella memoria. Il merito dei ristoratori liguri è quello di aver resistito alle contaminazioni – introdotte con cura e parsimonia nelle tradizioni – ma anche al fascino di un cambiamento che inevitabilmente ci coinvolge».