«Siccome c’è stata una rilevazione del Mef che le Province negli ultimi anni hanno speso di meno dei fondi finanziati, a febbraio è stata fatta una rimodulazione di circa 172 milioni sui finanziamenti per le necessità degli extracosti delle opere finanziate con il Pnrr, perché dobbiamo mantenere gli impegni presi con l’Europa».
Così il viceministro a Infrastrutture e Trasporti, Edoardo Rixi, oggi a Genova, rispondendo alle critiche sui tagli da parte del ministero ai fondi per le manutenzioni delle strade provinciali. Lo riporta l’Agenzia Dire.
«C’è già l’accordo con le Province che durante l’annualità si reintegreranno le necessità reali − spiega Rixi − perché prima si anticipavano dei soldi, ma poi a consultivo molte opere non venivano realizzate. Una lettera uscita pochi giorni fa dal ministero ha urtato la suscettibilità di qualcuno, ma è altrettanto vero che siamo pronti, ormai da due mesi, a fare un tavolo con le Province e a garantire che gli interventi previsti vengano fatti, ma anche che tutti i soldi vengano spesi, perché non possiamo tenere i fondi fermi, sennò il Mef a fine anno non li toglie solo alle Province, ma riduce la spesa del ministero».
I fondi riprogrammati andranno in parte al Terzo valico dei Giovi, ma anche ad altri opere per l’alta velocità.
«Non è un caso solo di Genova, è un caso di tutte le opere Pnrr − precisa Rixi − sicuramente il Terzo valico, avendo trovato il gas, ha avuto un incremento dei costi. L’attuale campagna elettorale non aiuta a gestire con giudizio le informazioni, ma non è assolutamente previsto che gli stanziamenti vengano utilizzati per il Ponte sullo Stretto».
Quanto al rifinanziamento delle Province, conclude il viceministro, «abbiamo già chiesto i fabbisogni. Le prime due annualità, quella del 2025 e il 2026, sono le più critiche, per cui si si recupererà tutto in corso d’anno. Ma non è un conflitto tra le Province e lo Stato. È un conflitto tra riuscire a tenere aperti i cantieri o farli bloccare. Siccome l’interesse collettivo è di tenere aperti i cantieri, credo che l’utilizzo delle risorse non sia un tema politico, ma di buona gestione dell’amministrazione pubblica».
La polemica del Pd
La consigliera regionale e vice capogruppo del Partito Democratico Katia Piccardo aveva commentato il taglio di 13 milioni sui fondi disposti proprio dall’esecutivo per la manutenzione delle strade provinciali: «La scelta del Governo di tagliare 13 milioni dalla manutenzione delle strade provinciali e delle Città Metropolitane è incomprensibile e in Liguria potrebbe rivelarsi particolarmente dannosa. La nostra regione versa in una situazione infrastrutturale già estremamente critica e debole e questo è l’ennesimo colpo di coda di un ministro, Salvini, che è totalmente sordo alle esigenze del territorio. Così si rischia di rendere quasi impossibili gli spostamenti dalle aree interne verso le città, dove con le amministrazioni di centrodestra sono stati accentrati i principali servizi, compresa la sanità. È un taglio che dobbiamo scongiurare per tutelare i cittadini”, così e delle Città Metropolitane, che ammontava a 18 milioni. Il taglio complessivo è quindi pari al 70% dell’importo iniziale. Questi tagli obbligheranno gli enti locali a rivedere completamente i piani di manutenzione e, cosa ancora più grave, a rinunciare ad opere di messa in sicurezza. In un territorio come il nostro, continuamente funestato da frane e che più volte ha rischiato l’isolamento, può significare rallentare di anni e anni la messa in sicurezza delle strade e la mancata garanzia del diritto alla mobilità dei cittadini. È assolutamente necessario che queste risorse vengano ripristinate e che possano essere al più presto rimesse al servizio dei territori per la manutenzione straordinaria della viabilità, per la messa in sicurezza, per quei servizi preziosi per cui questo ministro non ha mosso un dito e, anzi, continua a danneggiare un territorio da cui tra l’altro proviene il numero due del suo dicastero. Il prezzo di questa scure si abbatte ancora una volta sui territori, non possiamo permetterlo».