La digitalizzazione rappresenta un asset di cruciale importanza sia per le grandi imprese che per le pmi, che costituiscono la netta maggioranza delle realtà attive sul territorio italiano.
Negli ultimi anni il processo di transizione è stato influenzato da vari accadimenti: dal conflitto in Medio Oriente a quello in Ucraina, con i conseguenti rincari energetici.
Tutti fenomeni che hanno influito, più o meno direttamente, sugli spazi di manovra delle imprese, che però per essere competitive hanno proprio bisogno di dotarsi delle soluzioni tecnologiche più innovative.
Tra queste troviamo anche l’impiego di un programma gestionale per pmi. Si tratta di un software intuitivo e semplice da utilizzare che permette alle piccole e medie imprese di gestire diverse operazioni in modo più semplice, rapido e tramite un’unica piattaforma.
Eco il punto sulla digitalizzazione delle pmi anche per quanto riguarda l’adozione proprio dei programmi gestionali, i quali si rivelano utili a 360°.
Premessa: il concetto di digital transformation
Per comprendere l’evoluzione delle imprese italiane si rivela essenziale comprendere di cosa si parla a proposito di digital transformation. A offrire una definizione concettuale esaustiva è l’osservatorio del Politecnico di Milano:
“La digital transformation è il processo di cambiamento organizzativo, economico, sociale, creativo abilitato dall’adozione e dallo sviluppo delle tecnologie digitali. Non c’è impresa, Pubblica Amministrazione o singolo cittadino che non ne sia stato toccato: la digitalizzazione è un processo di trasformazione che sta cambiando le nostre abitudini, il nostro modo di fare business, il nostro posto di lavoro e più in generale le nostre vite. Riguarda ognuno di noi e sempre in più contesti.”
Da questa affermazione traspare quanto sia complesso parlare di digitalizzazione. Un fenomeno che è molte cose: dall’adozione delle tecnologie più innovative come quelle di intelligenza artificiale o Internet of Things, passando per la diffusione di nuovi modelli organizzativi generati dall’utilizzo di strumenti digitali.
Soprassedere è impossibile vista l’irreversibilità del processo, ecco perché per le aziende fare resistenza al cambiamento è semplicemente inutile e persino controproducente. La cosa migliore è cercare di approfittare delle opportunità che derivano dal cambiamento. Vediamo come se la cavano le pmi italiane.
Digital transformation e pmi: la parola ai dati
L’Italia è ancora indietro rispetto agli altri Stati dell’Unione Europea. A dare questa notizia è l’Osservatorio del Politecnico di Milano che cita a sua volta il rapporto aggiornato sull’indice DESI: il Belpaese si trova nella parte bassa della classifica, nonostante i segnali positivi ci siano tutti.
Secondo quanto reso noto da Cribis, i settori che appaiono più digital in assoluto nello Stivale sono quello immobiliare, l’hotellerie e lo sviluppo dei software.
Le società di capitali sono improntate a essere più all’avanguardia rispetto ai liberi professionisti e c’è un divario tra Nord e Sud. La regione che risulta più innovativa è la Lombardia, seguita da Veneto ed Emilia Romagna.
Sempre secondo Cribis, “i divari più consistenti si riscontrano nelle imprese con 10-249 addetti e riguardano la presenza di specialisti Ict, gli investimenti in formazione Ict, l’uso di riunioni online e le misure di sicurezza informatica. Risulta basso anche l’utilizzo di robot e della vendita online.”
Ci sono però alcuni comparti che stanno vivendo una spinta propulsiva interessante e tra questi c’è quello HR, alla luce di nuove formule di lavoro improntato alla flessibilità.
L’adozione dello smart working è ormai diventata una prassi nelle grandi aziende, mentre sono indietro le PMI e le realtà della Pubblica Amministrazione.
L’utilizzo di un software gestionale tra i trend della digitalizzazione
L’utilizzo di un software gestionale è ormai imprescindibile per qualsiasi azienda: vale per le grandi come per le piccole e medie imprese.
Negli ultimi anni si è assistito a una diffusione crescente e attualmente ad averne adottato uno è “una pmi su due (54%)” (Fonte: Osservatorio del Politecnico di Milano). A manifestare un livello avanzato è il 13% di questa tipologia di aziende.
Questa diffusione significativa, ma ancora migliorabile, denota i numerosi benefici che offrono i gestionali, soprattutto in termini di governance e miglioramento operativo dei flussi di lavoro.
Questi software permettono infatti di gestire con precisione diversi processi, quali la fatturazione elettronica, i documenti di vendita, le operazioni di magazzino e la gestione dei pagamenti.
Una semplificazione che consente di risparmiare tempo, permettendo così di concentrarsi su ciò che è davvero importante per lo sviluppo del core business.