“Facciamo casino per il Guscio!”: una straordinaria mobilitazione collettiva ha permesso di raccogliere 400mila euro a favore dell’Hospice “Il Guscio dei Bimbi” dell’Istituto Giannina Gaslini tramite Gaslininsieme Ets.
Ha doppiato l’obiettivo in 5 giorni dal lancio online, la campagna di crowdfunding “In nome di Cesare”, avviata da Valentina Mastroianni insieme al marito Federico Zambon in memoria del figlio Cesare, che è stato paziente del Guscio dei Bimbi e scomparso a febbraio.
L’iniziativa aveva inizialmente l’obiettivo di raccogliere 200mila euro, ma grazie all’eccezionale risposta collettiva, la famiglia, con generosità ed entusiasmo, ha deciso di proseguire la raccolta fino a raddoppiare la cifra, raggiungendo il traguardo di 400mila euro in cinque giorni. La raccolta rimane aperta fino all’ 11 aprile. Un risultato straordinario che testimonia la forza della solidarietà e il grande affetto che la storia di Cesare ha suscitato.
«Questo obbiettivo è stato raggiunto grazie all’amore che Cesare ha generato nella sua intensa vita. Voglio ringraziare tutte le persone che hanno voluto ricordare il nostro bambino con questa raccolta, trasformando la tristezza in un atto d’amore per il Guscio dei Bimbi del Gaslini. Luogo che ci ha accolto, protetto e accompagnato nei giorni più difficili della nostra vita. Un modo questo per noi di ringraziare tutto il personale medico che ha seguito Cece negli ultimi giorni della sua vita, per dare un senso a tutto questo dolore, per cercare di sostenere le famiglie che, come noi, devo affrontare sfide inimmaginabili», commenta la mamma di Cesare, Valentina Mastroianni.
«L’Istituto Gaslini desidera esprimere la propria profonda gratitudine a tutti i donatori e a tutte le Associazioni di volontari (Associazione Maruzza Regione Liguria, Sorridi con Pietro, Tutti per Atta, Amici di Cesare, Braccialetti Bianchi, Fondo Chiara Rama) che fin dalla nascita dell’Hospice pediatrico hanno contribuito al suo sviluppo, ma oggi soprattutto vuole ringraziare Cesare, Valentina e Federico e tutti i loro amici che attraverso la loro attenzione ed il loro “cuore” permetteranno di far crescere le cure palliative pediatriche al Gaslini. Ancora una volta, la generosità di chi decide di sostenere il nostro grande ospedale pediatrico ha dimostrato come, attraverso l’unione e la solidarietà, sia possibile dare qualità di vita anche ai giorni dei piccoli affetti da gravi patologie croniche», dichiara Renato Botti, direttore generale dell’Istituto Giannina Gaslini .
Hanno partecipato migliaia di donatori, uniti per offrire un aiuto concreto ai bambini con patologie inguaribili e bisogni assistenziali complessi e alle loro famiglie seguiti in un percorso di cure palliative pediatriche. La somma raccolta avrà l’obiettivo di rafforzare i servizi di assistenza per i piccoli pazienti dell’Hospice del Gaslini (realizzazione del Day-Care “il Mantello”, rivisitazione dei locali dell’assistenza domiciliare, ampliamento della disponibilità dei posti letto del Guscio dei Bimbi, implementazione della Rete Regionale di Terapia del Dolore e Cure Palliative Pediatriche, supporto bioetico, assistenza spirituale, supervisione d’equipe). Questo progetto mira a offrire cure palliative pediatriche di alta qualità, accompagnando i bambini e le loro famiglie con un supporto continuo e specialistico.
«Ci tengo a ringraziare ogni singolo donatore che ha partecipato all’iniziativa e in particolare ai genitori del piccolo Cesare, Valentina e Federico. Questa straordinaria raccolta fondi permetterà di potenziare i servizi dell’Hospice, migliorando la qualità e la dignità della vita dei bambini, fornendo un supporto sempre più personalizzato alle loro famiglie», ha commentato Luca Manfredini, direttore dell’Hospice Il Guscio dei Bimbi dell’Istituto Gaslini.
Il Guscio dei Bimbi è una struttura residenziale ad elevata complessità assistenziale, sia da un punto di vista strutturale che organizzativo, ma a dimensione di bambino, con spazi, luoghi, arredi adeguati all’età, in un ambiente molto simile a quello in cui vive normalmente una famiglia. È una struttura dove sono rispettate le relazioni – non ci sono orari, né restrizioni alla frequentazione – e l’ambiente è familiare: si può cucinare, mangiare insieme alla propria famiglia, continuare a vivere secondo i propri tempi e le proprie abitudini, per promuovere e preservare la migliore qualità della vita dei piccoli pazienti e della loro famiglia.