I gruppi di opposizione chiedono l’abolizione di Alisa con una mozione unitaria firmata dai capogruppo delle liste Andrea Orlando Presidente, Pd, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi Sinistra e dai relativi consiglieri regionali.
L’iniziativa è stata presentata con una conferenza stampa e non sarà l’unica come ha chiarito Andrea Orlando: «Segue una prassi che ci siamo dati e che affianca alle iniziative dei gruppi quelle corali, un lavoro impostato dopo le elezioni e che rappresenta un pezzo della coesione legata alla sfida genovese. Abbiamo capito l’entità del buchetto. Dopo mesi non c’è stato miglioramento del nostro sistema sanitario, ma una serie di interventi che hanno creato un’architettura barocca della nostra sanità: il consiglio superiore della sanità, consulenti e commissari per ospedali e in questo profluvio, con una nuova nomina del capo dipartimento, è rimasto sullo sfondo un tema. A cosa serve Alisa?».
Orlando specifica: «È evidente che era stata pensata come alternativa forte al dipartimento, oggi invece c’è una situazione confusa sul suo destino. In maggioranza anche c’erano pareri diversi. Ringrazio Gianni Pastorino che ha costruito questa mozione: chiediamo come ritengono di dare ordine a ciò che non lo ha? Alisa drena risorse e non rappresenta una guida. Chiederemo di dirci qual è la direzione di marcia perché nonostante le molte teste in campo non è ancora arrivata la risposta a questa domanda».
Gianni Pastorino (capogruppo Andrea Orlando presidente) ribadisce: «Durante la campagna elettorale anche il centrodestra aveva parlato di abolirla. Dopo le elezioni Alisa rimane lì, con il suo carico di inefficienza. La soppressione è un primo passo di un’impresa complessa: il risanamento della sanità. Serve una riorganizzazione della governance mentre il buco si allarga. So che da due settimane mancano i cateteri per le stomie nel principale ospedale cittadino, in alcune strutture mancano alcuni presidi farmaceutici proprio per una mancanza organizzativa. Per cui pensiamo che per riformare la sanità sia necessario partire dalla testa. Bucci voleva le macchine che lavoravano 18 ore e non sta succedendo».
Armando Sanna, capogruppo del Pd ricorda: «Questo è un lavoro che è iniziato nella scorsa legislatura. Alisa è un carrozzone inutile che non sta dando risultati effettivi. Il buco della sanità oggi è certificato a 62 milioni e non c’è chiarezza in questo sistema sanitario. Oggi la sanità non è pubblica, non è per tutti calpesta l’articolo 21 della Costituzione».
Anche Selena Candia, capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra punta il dito sull’inefficienza: «Alisa era stata spacciata come soluzione a tutti i mali, ma è diventata uno dei problemi. Ha aumentato la burocrazia e le figure dirigenziali apicali. Con gli stessi soldi si potrebbero assumere più oss. È diventata il paravento delle privatizzazioni che politica non aveva il coraggio di fare».
Stefano Giordano, capogruppo del Movimento 5 Stelle sottolinea: «Dal 2016 diciamo che Alisa non ha prodotto benefici, ma solo moltiplicato poltrone e costi. Bucci aveva detto che se entro fine 2024 ci sarebbe stato il buco se ne sarebbe andato, invece è ancora lì. Oggi si chiede agli anziani con un sms di essere responsabili se non si va a una visita e dietro la sanità così com’è si celano morti inaspettate perché le persone sono abbandonate a se stesse».
Enrico Ioculano, vicepresidente della commissione Salute entra nel pratico: «Alisa ha fallito: nel trovare rimedio al fabbisogno di personale, e poi è diventata un soggetto autoreferenziale. Inoltre un anno fa ricordo che siamo stati 24 ore in consiglio perché il documento sul piano sociosanitario era diverso da quello presentato in commissione. Dovevano fornire uno studio sul fabbisogno dei posti letto nelle rsa e non è stato ancora fatto. Avevano creato una task force sulle liste d’attesa senza i direttori delle Asl, ma con l’allora capo di gabinetto Matteo Cozzani. Chiediamo che vengano ripristinati i processi di governance. L’assessore faccia l’assessore. Quando c’era Gratarola era Alisa che andava a discutere a Roma del riparto sanitario. Bisogna riportare ordine e responsabilità in questa Regione. C’è troppo caos nei processi».
Dopo la sanità, che verrà affrontata anche dal punto di vista finanziario e delle liste d’attesa le opposizioni, unite, si focalizzeranno su altri temi: lavoro povero, tirocini e grande distribuzione.
Il presidente Bucci ha risposto in giornata.
Martedì informativa sul bilancio sanitario
Intanto martedì, in consiglio regionale, il presidente Marco Bucci fornirà un’informativa sul reale buco della sanità che dovrebbe ammontare a circa 62 milioni. L’opposizione è preoccupata: dei 35 milioni che avrebbero dovuto essere ripristinati con il taglio dei Lea non ci sarebbe traccia. Sanna spiega: «La giunta sta continuando ad approvare atti senza conoscerli. Stiamo vivendo momenti di caos non solo sui numeri ma anche sul sistema e ricordo che il governo ha dato 100 milioni in più. Ricordo anche che le variazioni si fanno togliendo qualcosa a servizi magari invisibili ma necessari. So che gli atti di bilancio di previsione 2024 di diverse Asl sono stati respinti al mittente».
Pastorino specifica: «La politica dei tagli è in atto, so che ai medici di medicina generale è stato chiesto di non favorire le prescrizioni sulla grande diagnostica» e Giordano aggiunge: «Si stanno avviando dimissioni ospedaliere “copia incolla” a persone fragili per inviarli in rsa».
Le opposizioni, in particolare Candia e Pastorino, rivelano che prima delle elezioni era stato fatto un patto per consentire a chiunque sarebbe subentrato di prendere la responsabilità del bilancio. Una sorta di gentlemen agreement per un bilancio tecnico per poi avere l’assestamento a gennaio. Tutto ciò non si è ancora verificato.