La Carovana Uil in questi giorni ha fatto tappa a Genova, in piazza De Ferrari, per discutere con lavoratrici, lavoratori, cittadini, istituzioni, enti e mondo universitario della piaga del precariato che per il sindacato “sottrae diritti, futuro e generale condizioni di lavoro potenzialmente sotto la soglia di salute e sicurezza”.
Lo slogan della Carovana Uil è: “No ai lavoratori fantasma” per ridefinire i contorni delle persone che lavorano in condizioni precarie e vicine alla soglia di povertà. Un tir sta attraversando il Paese per portare nelle piazze principali la campagna di sensibilizzazione che chiede alle istituzioni e alla politica contratti di qualità, firmati dai sindacati maggiormente rappresentativi, salario adeguato e formazione anche rispetto alla salute e alla sicurezza in ogni luogo di lavoro.
«A Genova si sono alternati sul palco di piazza De Ferrari cinque panel con il quale è stato squarciato il velo sul lavoro in Liguria – spiega Emanuele Ronzoni, commissario straordinario Uil Liguria − una regione, la nostra, in cui tra dieci anni i giovani saranno di meno e che, in assenza di politiche concrete, continueranno a barattare occupazione con i diritti e avranno sempre meno percezione del loro sfruttamento. Occorre fare un’operazione di civiltà: ridare dignità al lavoro e alle persone. Ed è per questo che servono alleati: istituzioni, politica e imprese devono affrontare questo tema spendendo ogni energia».
Secondo l’osservatorio del mercato del lavoro Inps, nel terzo trimestre 2024 la Liguria ha perso 3438 assunzioni pari a -2%. Calano le assunzioni a termine e a tempo pieno, quelle delle donne e degli stranieri. Sono in aumento le forme di lavoro precario, soprattutto in termini di contratti stagionali (+2,1%) la somministrazione (+0,7%), gli intermittenti (+4,8%).
Secondo Alfa Liguria, sempre nello stesso periodo, si nota una crescita del lavoro indipendente +10,7% ovvero più 16.582 unità contestualmente alla diminuzione di quella dipendente -1,8%, ovvero -8.766 unità. Diminuiscono i lavoratori nei servizi di assistenza alla persona e sanitari, aumentano per contro partite iva in ambito sanitario: tecnici, infermieri, professioni sanitarie a vario titolo. I lavoratori autonomi passano da 155 mila unità nel terzo trimestre 2023 a 171 mila nel terzo trimestre 2024. Calano i lavoratori dipendenti: 471 mila nel terzo trimestre 2024 e 479 mila nel 2023 stesso periodo. «Se aumentano le partite iva nei servizi alla persona e nelle professioni sanitarie, occorre fare un ragionamento in più sugli investimenti che si intende fare nella sanità pubblica in termini di professionisti dedicati», osserva Ronzoni.
La crescita economica non può prescindere dalla tutela dei diritti e della dignità dei lavoratori, secondo la Uil. «Auspichiamo il modello spagnolo per dare slancio all’occupazione e all’economia – dice Emanuele Ronzoni – la transizione tecnologica, ecologica e digitale in atto dovrà essere accompagnata da un’analoga transizione sociale che garantisca inclusione, stabilità e sicurezza e la contrattazione collettiva deve rimanere il pilastro fondamentale della tutela salariale e dei diritti».
In Spagna i contratti a termine sono diventati possibili esclusivamente in due circostanze: nel caso in cui ci sia un aumento occasionale della produzione o in quello in cui sia necessario sostituire, sempre temporaneamente, un lavoratore.