Silvia Salis, candidata sindaco di Genova per il centrosinistra, ha scelto Avs e i due leader Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni per la sua prima uscita pubblica, da candidata sindaca del centrosinistra a Genova. E ha spiegato di essersi trovata subito in sintonia con Avs, «Un gruppo con grandissime competenze tecniche, molto declinato al femminile. C’è stata subito una grande intesa su tanti temi: la povertà abitativa, i diritti, le infrastrutture sostenibili che siano una risorsa per i cittadini e un valore aggiunto per la città». Lo riporta l’agenzia Dire.
Il suo obiettivo principale, ha dichiarato alla stampa e ai militanti nella stanza messa a disposizione da Defence for children in piazza Don Gallo, «È la riduzione delle differenze, delle diseguaglianze, della polarizzazione di questa città tra centro e periferie e della differenza dei servizi che, se ci sono in centro, mancano nelle periferie».
La vicepresidente del Coni ha spiegato di aver chiesto «Una coalizione ampia per accettare questa candidatura, non per avere le spalle coperte, ma perché questo deve essere un messaggio alla città: questa è la coalizione che rappresenta la maggioranza del Paese e dei genovesi».
Salis non è preoccupata dalla presenza nella coalizione di idee diverse: «Dalle grandi competenze, dal dibattito nascono i progetti più importanti. Prendendo in prestito le parole di Selena Candia, bisogna iniziare a pensare a soluzioni complesse per problemi complessi, non a slogan. E credo che questa composizione della coalizione aiuti a trovare soluzioni complesse che sono quelle che pagano a lungo termine». No, invece, «A risposte semplici a problemi complessi. Calare un’infrastruttura dall’alto, senza ricadute di servizi e sostenibilità per la cittadinanza, non ci interessa. Piuttosto dovremmo aprire un enorme cantiere di infrastrutture sociali e riappropriarci degli investimenti delle imprese e delle industrie, che creano lavoro qualificato e benessere, che è quello che vogliamo per tutti”.
Nella visione di città di Silvia Salis, prosegue la Dire, «Al centro c’è il cittadino. E il sindaco è il responsabile della salute del cittadino. La salute è mettere al centro il cittadino, è la dignità di saper vivere in una città dove tutti si sentano ascoltati, dove tutti abbiano il loro posto e dove nessuno si senta indietro». «I genovesi – ha ribadito la candidata – devono credere a una visione diversa della città, una visione che li rimette al centro, che li fa sentire ascoltati. Non sono mai nati tanti comitati come in questo periodo a Genova e questo vuol dire che i genovesi non si sentono ascoltati».
(Foto dell’agenzia Dire)