Con la stagione estiva alla porte, il mondo dei balneari è di nuovo in allarme: il problema, questa volta, è la difficoltà nel reclutare i bagnini.
Lo scorso maggio il decreto ministeriale numero 85 ha cambiato i requisiti necessari per ottenere il brevetto da assistente bagnanti. “Ora non solo non si trovano nuove figure, ma, anche chi già aveva il patentino, non riesce a rinnovarlo e rischia di non poter lavorare. Da anni mancano i bagnini e facciamo una fatica enorme ad assumere, col nuovo decreto diventerà quasi impossibile”, lamentano i balneari.
I rappresentanti del settore sottolineano che la mancanza di bagnini è un problema che si trascina da anni e che col nuovo decreto diventerà quasi impossibile assumere. Secondo le stime dei balneari savonesi nel solo territorio provinciale mancano tra i 2.000 e i 2.500 bagnini per le spiagge. A questo conto vanno aggiunti i bagnini che lavorano nelle piscine pubbliche, in quelle di hotel e campeggi.
«Senza bagnino le spiagge non possono aprire. Serve una soluzione immediata – interviene Enrico Schiappapietra presidente del Consorzio Obiettivo Spiagge -. Siamo alle porte della stagione e la situazione è drammatica. Il primo problema è che in questo preciso momento nessuno sta organizzando corsi per abilitare nuovi bagnini né tantomeno rinnova i patentini di chi già aveva l’abilitazione, ma nel frattempo è scaduta e ora rischia di non poter lavorare. Se fino allo scorso anno in Italia esistevano tre associazioni abilitate a rilasciare i patentini, la Fin (Federazione italiana nuoto), la Fisa e Società nazionale di salvamento, oggi per via del nuovo decreto, due su tre hanno perso l’abilitazione per la formazione e per il rinnovo dei patentini. L’unica certificata è rimasta la Fin, ma anche convertire i brevetti, per esempio dalla Società di salvamento alla Fin non è banale, occorre rifare l’esame e, ripeto, in questo momento non ci sono corsi. Dunque, anche chi volesse mettersi in regola, non può farlo. Come si immagina di affrontare la prossima stagione estiva? Tutti dicono che la sicurezza deve essere messa al primo posto, si fanno bandi per incentivare Comuni e istituzioni a posizionare i bagnini sulle spiagge libere, ma di fatto siamo in una fase di stallo che va superata».
Tra le varie difficoltà segnalate dalla categoria c’è che il decreto chiude le porte ai minorenni: come accadeva prima il patentino può ancora essere conseguito a 16 anni, ma non si può lavorare fino ai 18 anni compiuti.
«Siamo di fronte a un problema gravissimo – spiega Wilder Cavallera, responsabile della Società Salvamento di Albenga -. Ogni giorno riceviamo decine di telefonate di bagnini disperati: non ci sono corsi e non possono rinnovare i brevetti in scadenza. Il decreto è di maggio, ma gli effetti si vedono ora: per rinnovare i patentini, pagando il bollettino, c’era tempo sino al 30 settembre 2024, non tutti lo hanno fatto. Molti erano ancora impegnati in stagione e hanno perso la comunicazione. Ora non possono più lavorare ed è assurdo. Solo la Fin potrebbe fare i corsi, perché le altre sigle non sono state coinvolte nella trattativa. Sul territorio ci troviamo alle porte della stagione con un problema di reclutamento e centinaia di persone che non sanno che fare. Oltretutto c’è anche un calo dell’interesse verso la professione».