Malgrado il decreto che dispone che qualsiasi unità immobiliare destinata alla locazione turistica debba munirsi del Cin, ovvero il Codice Identificativo Nazionale, specifici dispositivi di sicurezza e la presentazione al Comune di appartenenza della Segnalazione certificato di inizio attività (Scia) sia in vigore da 10 giorni, in Liguria 1 struttura su 4 circa è ancora fuorilegge. Un dato che fotografa un ritardo anche rispetto alla media nazionale per la quale tale proporzione si riduce a 1 su 5.
In Liguria, secondo i dati del ministero del Turismo aggiornati a oggi, delle 41.031 strutture registrate, solo 31.447 strutture (76,64%) sono regolari.
«Nel dettaglio – osserva l’avvocato Gennaro Sposato di Rödl & Partner, studio specializzato nella consulenza legale e amministrativa presente in 50 paesi nel mondo tra cui l’Italia – a Genova e provincia, dove sono stati rilasciati 9.386 Cin (80,85%) su un totale di 11.609 strutture registrate, il 20% circa delle strutture è ancora irregolare; mentre a Savona e provincia i Cin sono 8.945 su 12.307 strutture registrate con, perciò, il 27,32% di inadempienti, dato peggiore della regione.
Imperia conta 8.340 strutture registrate, delle quali 6.356 regolarizzate (76,21%) con, quindi, il 23,79% mancanti all’appello, mentre a La Spezia e provincia dei 8.775 registrati il 77,04%, ovvero 6.758, strutture, è regolare mentre il 23% è ancora fuorilegge. A queste peraltro vanno aggiunte quelle completamente abusive non registrate nei sistemi circa le quali non vi è un dato che non sia una generica stima
Accertamenti sono in corso, come raccontano le cronache locali, in tutta Italia con controlli che toccano grandi città così come piccoli borghi. Per quanti saranno accertati irregolari scattano ora le sanzioni che «per un immobile privo del Cin possono arrivare a 8 mila euro – spiega l’avvocato Sposato – mentre la mancata esposizione è sanzionata con una pena pecuniaria che va da 500 a 5mila euro. L’assenza di estintori e rilevatori obbligatori è sanzionata con una multa che può arrivare fino a 6 mila euro, ma per violazione accertata. L’insussistenza dei requisiti di sicurezza obbligatori è poi sanzionata secondo le disposizioni regionali o statali».