Da ieri, 2 gennaio, l’Inps erogherà in via sperimentale la cosiddetta Prestazione universale, destinata agli ultraottantenni non autosufficienti e subordinata a uno specifico bisogno assistenziale definito “gravissimo”.
Il periodo di sperimentazione andrà dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026.
La Prestazione universale comporterà l’assorbimento dell’indennità di accompagnamento e delle prestazioni fornite dagli Ats, negli ambiti di propria competenza.
La domanda potrà essere presentata online all’Inps a partire dal 2 gennaio 2025, tramite la pagina “Decreto Anziani – Prestazione Universale”, sia personalmente, con la propria identità digitale, sia tramite i patronati.
Requisiti
Età anagrafica pari o superiore agli 80 anni;
Un livello di bisogno assistenziale gravissimo, valutato agli atti dalla Commissione medico-legale dell’Inps;
Un valore dell’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) per le prestazioni agevolate di natura sociosanitaria ordinario, in corso di validità, non superiore a seimila euro;
La titolarità dell’indennità di accompagnamento che, qualora sospesa, non consentirà di vedersi riconosciuta la prestazione.
Deve considerarsi “persona con disabilità gravissima” chi necessita di assistenza continua 24 ore su 24, a volte prestata anche da più persone contemporaneamente, l’interruzione della quale, anche per un periodo molto breve, può portare a complicanze gravi o anche alla morte I dettagli qui.
Il termine ordinario per l’emanazione dei provvedimenti è stabilito in 30 giorni.
A quanto ammonta
La prestazione universale sarà erogata con cadenza mensile ed è composta da: una quota fissa monetaria, corrispondente all’indennità di accompagnamento;
Una quota integrativa, definita “assegno di assistenza”, pari a 850 euro mensili, finalizzata a remunerare o il costo del lavoro di cura e assistenza, svolto da lavoratori domestici con mansioni di assistenza alla persona titolari di regolare rapporto di lavoro, o l’acquisto di servizi destinati al lavoro di cura e assistenza, forniti da imprese qualificate nel settore dell’assistenza sociale non residenziale, nel rispetto delle specifiche previsioni contenute nella programmazione integrata di livello regionale e locale.
L’Inps provvederà al monitoraggio della spesa per un’eventuale rideterminazione dell’importo mensile della quota integrativa, qualora si verifichi uno scostamento fra il numero di domande pervenute e le risorse finanziarie individuate dal legislatore.