In Italia risultano inevase complessivamente 319.329 domande di edilizia residenziale pubblica (Erp), pari a una media di 12,6 richieste ogni 1.000 nuclei familiari. Il carico nazionale si distribuisce in modo disomogeneo tra le regioni italiane, con marcate differenze tra Nord, Centro e Sud.
In Liguria, le domande di Erp senza risposta risultano 9.110, pari al 2,8% del totale nazionale e con un’incidenza di 11,9 richieste per 1.000 nuclei, dato inferiore alla media nazionale. È quanto emerge da un report del Centro studi di Unimpresa che ha rielaborato i dati della Corte dei conti.
Al primo posto per numero assoluto di domande inevase è la Lombardia, con 67.176 richieste, che rappresentano il 21% del totale nazionale e un’incidenza per 1.000 nuclei familiari pari a 15,9.
Tra le regioni con i valori percentuali più elevati rispetto alla popolazione, spicca la provincia autonoma di Bolzano, che pur avendo un numero assoluto contenuto di 4.801 domande, rappresenta un’incidenza altissima di 22,4 richieste per 1.000 nuclei familiari, il dato più alto a livello nazionale.
Dalla fotografia del Centro studi di Unimpresa emerge che i Comuni italiani detengono la maggioranza degli immobili di edilizia residenziale pubblica, con oltre 401.800 unità pari al 53,4% del totale, seguiti dagli enti territoriali per l’Erp con il 42,4%. Gli altri enti pubblici giocano un ruolo marginale: gli enti previdenziali possiedono l’1,1% degli immobili, mentre ministeri e Presidenza del Consiglio ne gestiscono l’1%.
Riguardo all’età del patrimonio di edilizia residenziale pubblica italiana, quasi la metà, pari a 752.217 abitazioni, è stata costruita prima del 1980, con una concentrazione maggiore tra gli anni Ottanta, il periodo di massima espansione, quando sono state realizzate 188.000 unità. Dopo il 2010, la costruzione di nuove abitazioni è crollata al 2,2% del totale, segno della drastica riduzione degli investimenti pubblici.