Secondo un’indagine dell’Osservatorio Sanità di UniSalute* a Genova una persona affetta da patologie croniche su sei (16%) necessita di un’assistenza almeno saltuaria e che nel 65% dei casi a fornirla sono prevalentemente i familiari. La maggioranza di essi (66%), però, ha riscontrato difficoltà nell’accedere ai servizi che dovrebbero aiutarli nell’assistenza al malato.
Secondo lo studio, il problema principale sono i costi da sostenere, considerati eccessivi dal 79% del campione. Quasi tre genovesi su quattro, inoltre, lamentano un’eccessiva complessità delle pratiche burocratiche (72%), mentre il 47% ritiene insufficienti i fondi e le risorse a disposizione per i servizi di supporto. Infine, spesso si riscontra una scarsa flessibilità nel venire incontro alle esigenze delle famiglie (28%).
Per semplificare la vita dei caregiver secondo gli intervistati da UniSalute è necessario dedicare maggiori risorse e fondi ai servizi di supporto (85%). Molti vorrebbero inoltre poter usufruire di servizi di sostegno psicologico (82%) e di comunità o gruppi per condividere esperienze e consigli (51%). Piacciono molto anche i dispositivi di telemonitoraggio (70%), che rendono più semplice tenere sotto controllo l’andamento della malattia direttamente da casa, anche se ad oggi sono utilizzati solo da una minima parte (9%) dei malati cronici genovesi.
Guardando invece alla quotidianità di chi soffre di una cronicità, dalla ricerca emergono come utili alcuni servizi, in particolare la consegna a domicilio di ricette e medicinali (64%), i servizi di consulenza che aiutano a individuare cure e altre opportunità di assistenza (50%) e gli esami/l’assistenza infermieristica a domicilio (50%). Anche sotto questo punto di vista gli strumenti della telemedicina – come le televisite – vengono apprezzati, con quasi la metà del campione (45%) che le considera utili.
*L’indagine Cawi è stata condotta dall’istituto di ricerca Nomisma a febbraio 2024 su di un campione di 1.346 italiani con età compresa tra 18 e 70 anni, stratificato per età, sesso ed area geografica, di cui 1.097 affetti da patologie croniche o con familiari stretti affetti da patologie croniche, con sovracampionamento nelle province di Milano, Torino, Padova, Bologna, Napoli, Palermo, Genova, Cagliari.