In merito alla riqualificazione dello Stadio Luigi Ferraris il Comune non ha nascosto nulla ed è sempre stato del tutto trasparente. È quanto afferma un nota del Comune di Genova.
Sulla vicenda dello stadio sono giunte critiche dall’opposizione. Andrea Orlando, candidato della sinistra alla presidenza della Regione Liguria, afferma che “Il Comune ha versato alla Cds 27 milioni pubblici per l’arena sportiva del Palasport, dopo che la stessa società l’aveva precedentemente acquistato dal Comune pagandolo 14 milioni e trasformandolo in un maxi-centro commerciale di cui Cds ha mantenuto la proprietà e i futuri profitti” e domanda se “Sarà questo il destino anche dello stadio, a discapito delle società calcistiche Genoa e Sampdoria che hanno presentato rispettive offerte di acquisto, ma che si trovano a competere con l’offerta di Cds sollecitata dalla giunta Bucci? Lo ha comunicato il vicesindaco in televisione, senza alcuna discussione in consiglio comunale, senza alcun confronto con la città e con le due squadre cittadine, riproponendo il modo di agire ormai consolidato da parte di Bucci”
“Cds ha messo gli occhi anche sullo Stadio Ferraris. Il sindaco e la sua corte lo vogliono privatizzare, escludendo Genoa e Samp? Vorremmo vederci chiaro, ma già sappiamo che Bucci non risponderà perché si sa che non ama la trasparenza” dichiara in un comunicato Fabio Tosi della lista “Liguria testa alta”.
“La Holding Cds ora ha messo gli occhi sullo stadio della nostra città. Cosa dobbiamo aspettarci? Un altro centro commerciale? Altri parcheggi per far cassa? Se tanto ci dà tanto, è lecito chiedere: ma lo stadio genovese riuscirà almeno a ospitare il campionato di calcio?” dichiara il senatore di M5S Luca Pirondini.
“Preme evidenziare, anzitutto – si legge nella nota – che l’amministrazione comunale di Genova, fin dall’incontro con Genoa e Sampdoria del marzo scorso, aveva fortemente invitato alla presentazione di un progetto congiunto, evidenziando che, qualora fossero arrivate proposte da parte di soggetti terzi, queste sarebbero state prese in considerazione subordinatamente alla proposta dei due club”.
“Ad oggi, com’è noto – prosegue il Comune – le due squadre hanno comunicato di non essere ancora riuscite a trovare una convergenza tra di loro sulla presentazione di una proposta unitaria, obiettivo che resta auspicabile da parte del Comune. Eventuali ulteriori proposte saranno prese in esame quando e se si concretizzeranno in modo concreto e vincolante: questo vale sia per le manifestazioni di interesse avanzate da Cds sia per quelle individuali di Genoa e Sampdoria”.
“Quello che è certo – conclude il documento – è che il Comune non ha nascosto nulla ed è sempre stato del tutto trasparente. È evidente, inoltre, che qualunque progetto di ristrutturazione dell’impianto, da chiunque provenga, dovrà integrare e includere pienamente Genoa e Sampdoria in posizione di assoluta parità di condizione nella fruizione e gestione dello stadio, esattamente come avviene oggi. Questo è un punto assolutamente irrinunciabile. Si precisa, altresì, che, qualora perverrà una proposta accettabile e concreta, la stessa sarà oggetto di una procedura a evidenza pubblica e ai dovuti passaggi in consiglio comunale, nel pieno rispetto del percorso delineato dalla cosiddetta “Legge Stadi”. Si ribadisce che l’obiettivo del Comune è quello di riqualificare lo stadio per metterlo in condizione di ospitare Euro 2032. La ristrutturazione dell’impianto deve diventare anche un volano per la rigenerazione del quartiere di Marassi, andando a risolvere alcune annose criticità”.