La Fondazione Carispezia ha donato alla Radioterapia dell’Asl 5 un apparecchio per la brachiterapia, una particolare branca della radioterapia caratterizzata dal porre la sorgente di radiazione in vicinanza del tumore da trattare (dal greco “brachys” vicino). Viene praticata con un apparecchio che utilizzando degli applicatori dedicati veicola la sorgente radioattiva (di Iridio 192) all’interno di organi cavi, quali l’utero, la vagina, l’ano, il retto, l’esofago, i bronchi per il tempo necessario a erogare la dose di radiazioni ritenuta ottimale per la neoplasia da trattare.
Inoltre, con lo stesso macchinario è possibile anche l’irradiazione a contatto per trattare lesioni neoplastiche cutanee anche di piccolissime dimensioni con eccellenti risultati curativi.
L’apparecchio di radioterapia “Flexitron HDR” della ditta Elekta donato da Fondazione Carispezia ad Asl 5 per la brachiterapia aggiorna il vecchio sistema ormai obsoleto “Microselectron HDR V2” della stessa ditta. Utilizza lo stesso tipo di sorgente radioattiva che era in uso: l’Iridio 192, ma possiede una migliore accuratezza ed efficienza dei trattamenti, oltre a garantire maggior sicurezza per i pazienti in quanto è ridotta al minimo la possibilità di potenziali errori umani.
Il caricamento dell’Iridio 192 avviene da remoto: è introdotto negli applicatori e il trattamento viene eseguito con elevata intensità e in pochi minuti (brachiterapia ad alto rateo di dose (Hdr) solo dopo che gli operatori sono usciti dal bunker. Se durante la somministrazione non viene mantenuta da parte del paziente la posizione di stazionamento programmata viene generato un allarme e interrotta l’erogazione. Terminata la seduta la sorgente radioattiva rientra in una “cassaforte” schermata in lega di tungsteno, posta nella macchina, consentendo una diminuzione del rischio di esposizione alle radiazioni dei sanitari.
I trattamenti pianificati e i dati inerenti la somministrazione vengono memorizzati in un database e possono essere visualizzati e stampati. La consolle di comunicazione del trattamento (Tcc) è collegata a un alimentatore di continuità, che in caso di interruzione dell’alimentazione di rete continua a funzionare. Per il monitoraggio del paziente in sala è inclusa una videocamera di sorveglianza.
Paolo Cavagnaro, direttore generale Asl 5, commenta: «Ancora una volta la Fondazione Carispezia, che ringrazio sentitamente, si dimostra attenta e vicinissima alle esigenze di questo territorio donando un apparecchio che ci consente di essere al passo con le nuove terapie e di avere come obiettivo principale la cura e il benessere dei pazienti. La brachiterapia è utilizzata moltissimo per il trattamento di patologie ginecologiche: tumori del corpo e del collo dell’utero. Per le neoplasie della cervice uterina non operabili, l’associazione della radioterapia esterna con acceleratore lineare e della brachiterapia rappresenta il Gold Standard terapeutico. In assenza di questa tecnologia, le pazienti sottoposte nel nostro Centro a radioterapia esterna sulla pelvi dovrebbero essere inviate in altra sede per completare l’iter terapeutico con problemi di coordinamento sequenziale dei due tipi d’irradiazione e con un grande disagio. Questo è solo un esempio di quanto sia importante per Asl 5 aver ricevuto questa donazione»
Andrea Corradino, presidente Fondazione Carispezia, dice: «Prosegue l’attività di confronto e coordinamento tra Fondazione Carispezia e ASL5 per dotare i nostri ospedali di attrezzature all’avanguardia. Dal 2023, infatti, la Salute Pubblica costituisce uno dei settori di intervento rilevanti della Fondazione con attività basate sul principio di sussidiarietà, senza mai sostituirsi agli enti preposti. Quest’ultima donazione rappresenta un’ulteriore fondamentale iniziativa per implementare le strutture ospedaliere del territorio e contribuire a garantire una risposta concreta ai bisogni in ambito sanitario della nostra comunità».