Si chiama Nexus ed è un progetto di promozione dell’arte digitale a Terrazza Colombo di Genova.
Sino al 20 ottobre è in corso la seconda mostra: sul maxi schermo del grattacielo Piacentini sarà proiettata l’opera Plantalia di Debora Hirsch. L’evento ha il sostegno di Fineco.
Sarah Strufaldi, senior banker di Fineco, spiega: «Questo progetto è stato portato avanti da Pietro Cattai ed Edoardo Rossi proprio per la diffusione e la promozione dell’arte digitale. Debora Hirsch è un’artista italo-brasiliana che viene dalla pittura tradizionale e le sue opere sono un condensato di strumenti tradizionali e innovativi avendo una formazione ingegneristica. La mostra, che si chiama Echi del Mediterraneo, si concentra proprio su un tema ambientale molto forte che è quello del preservare, del conservare alcune specie endemiche, in particolare floreali. Si vedono le immagini di tre fiori per far capire quanto sia importante la tutela del patrimonio ecologico della nostra area Mediterranea. Un tema, quello della sostenibilità, che ci interessa molto.
«Sono un’artista d’arte contemporanea tradizionale − conferma Hirsch − ho sempre lavorato prevalentemente con la pittura. Come background sono ingegnera e molto incuriosita dalla tecnologia, però il mio lavoro non è mai stato guidato dalla tecnologia. Parto sempre da un concetto e utilizzo i media più appropriati per trasmettere i miei messaggi. Ho ricreato queste piante in via di estinzione in modo che rimanessero e che le persone fossero attratte dal bello, dall’armonia, dalla texure, dai colori. La tecnologia è fondamentale perché registro in modo virtuale nella blockchain tutte le piante che ho ricreato e non è manipolabile. Avremo un archivo simbolico digitale dove la tecnologia è usata con un obiettivo molto preciso».
Per questo progetto specifico Hirsch ha ricreato tre piante della macchia mediterranea, tra cui una appartenente alla Sardegna e una già estinta in Liguria (l’altra è in via d’estinzione). Il pubblico viene così sensibilizzato se si usa la flora locale: «Le persone sentono la vicinanza e possono capire che cosa stanno perdendo e cercare di capire come posso contribuire per evitare l’estinzione».
Nel caso di Plantalia le piante sono ricreate usando un modello di artificial intelligence che è stato allenato su milioni di dati: «Faccio un fine tuning di questo modello ai miei dataset e quindi ho fatto in modo che il sistema rispondesse che mi ricreasse delle piante che sono poco diffuse, di cui si trovano pochissime immagini sul web e quindi è un lavoro molto lungo di dialogo. Una volta creati i frammenti vado a preparare le composizioni».
Ci sono voluti due anni per realizzare quest’opera.
Andrea Zambianchi, consulente finanziario junior di Fineco, spiega: «Fineco ha deciso di sostenere questo progetto intanto perché l’arte digitale è un punto di affinità in quanto è una banca che è nata digitale e poi questa mostra parla di sostenibilità. Per Fineco tutto ciò si lega con l’obiettivo della finanza sostenibile».