Con il primo colpo di benna, ha preso il via la demolizione dell’edificio al posto del quale verrà realizzata la nuova Casa di Comunità del Distretto 17 Riviera Val di Vara, a Bolano, in piazza Novellini nella frazione di Ceparana.
A illustrare il progetto esecutivo sono stati il direttore generale della Asl 5 Paolo Cavagnaro, l’assessore regionale alle Politiche sociosanitarie e Terzo settore, Giacomo Raul Giampedrone e il sindaco, Paolo Adorni.
Il cantiere, attivo dallo scorso 1° marzo, è entrato nella fase operativa il 1 luglio poiché l’intera area ha avuto bisogno preventivamente di essere liberata dagli alberi e il sottosuolo dai sottoservizi. Oggi è stata avviata la demolizione dell’edificio esistente, di proprietà comunale, inagibile a causa dell’elevata vulnerabilità sismica e di cui Asl 5 ha acquisito il diritto di superficie, fase che insieme allo scavo, durerà 25 giorni.
A seguire saranno realizzate le opere strutturali (194 giorni) per consentire la costruzione della nuova Casa di Comunità (327 giorni), un edificio su due piani di oltre 1000 mq con annesso parcheggio pubblico. La data di fine lavori è prevista per il 31 dicembre 2025 per un investimento complessivo di oltre 3 milioni (fondi Pnrr) e 360mila euro (fondi Asl 5).
La palazzina sarà così strutturata:
• piano terra:
– Cup dotato di back office;
– prelievi;
– ambulatori (oculistica, cardiologia, ambulatori specialistici; medico medicina generale);
– sala ecografia;
– medico continuità assistenziale (con area riposo e servizio igienico riservato);
– coordinatore infermieristico;
– ambulatorio infermieristico;
– ADI/Spoke;
– IFEC;
– PUA virtuale;
– servizi igienici personale e utenti;
– attese pazienti;
– depositi;
• piano primo:
– vaccini;
– farmacia;
– ambulatori (consultorio, pediatra, neuropsichiatra);
– palestra massaggi;
– assistente sociale;
– educatore;
– area amministrativa (operatore protesica, direzione, PO, sala riunioni)
– servizi igienici personale e utenti;
– attese pazienti;
– depositi e archivio.
Il parcheggio sarà realizzato nell’area attualmente inutilizzata, posta a nord del parcheggio esistente di proprietà comunale. Saranno ricavati 11 posti auto e 6 posti per motocicli. Ulteriori stalli verranno ottenuti dalla revisione dell’area circostante: 10 posti auto (di cui 2 per disabili) di fronte all’ingresso dell’edificio e 7 posti auto sul fronte opposto.
Il progetto si inserisce nel più ambizioso piano di Riforma di settore del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza finalizzato alla definizione di un nuovo modello organizzativo della rete di assistenza sanitaria territoriale.
Sul territorio di Asl 5 le case di comunità saranno cinque. Due alla Spezia: la prima a Bragarina, in via Sardegna i cui lavori sono già conclusi e si attende soltanto la predisposizione dei documenti necessari alla consegna; la seconda in via XXIV maggio il cui termine lavori è previsto per la fine di gennaio 2025.
A Luni i lavori sono iniziati a dicembre 2023 e dovrebbero concludersi entro maggio 2025; a Sarzana partiranno per la fine di novembre 2025 e andranno avanti per 210 giorni.
Le Case di Comunità intendono garantire in modo coordinato l’erogazione dei seguenti servizi, anche mediante modalità di telemedicina:
• equipe multiprofessionali (MMG, PLS, Specialisti Ambulatoriali Interni (SAI) e dipendenti, Infermieri e altre figure sanitarie e sociosanitarie);
• presenza medica e infermieristica almeno 6 giorni su 7;
• punto Unico di Accesso (PUA) sanitario;
• alcuni servizi ambulatoriali per patologie ad elevata prevalenza (cardiologo, pneumologo, diabetologo, ecc.);
• servizi infermieristici sia in termini di prevenzione collettiva e promozione della salute pubblica, inclusa l’attività dell’Infermiere di Famiglia o Comunità (IFoC), ambulatorio medico per la gestione integrata delle patologie croniche;
• programmi di screening;
• sistema integrato di prenotazione collegato al CUP aziendale;
• partecipazione della Comunità e valorizzazione co-produzione, attraverso le associazioni di cittadini, volontariato.
«Si tratta di un primo risultato importante che viene raggiunto – dichiara l’assessore alle Politiche sociosanitarie Giacomo Raul Giampedrone – con un investimento da oltre 3 milioni di euro, il più importante legato al Pnrr per questo territorio. È anche un bel modo di chiudere il mandato, con l’avvio del cantiere di questa struttura che darà risposte efficaci ed efficienti sia sanitarie sia sociosanitarie non solo ai cittadini di Bolano ma di tutto il comprensorio della media Val di Vara. Un altro esempio di capacità di dialogo istituzionale tra la Asl, il Comune e la Regione che è stata fondamentale per arrivare qui, in attesa poi di poter vedere completato l’intervento entro la fine del 2025».
«Con l’avvio della demolizione dell’edificio esistente − spiega l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola − siamo nei tempi previsti per l’attuazione della struttura e degli investimenti programmati. Con le Case di Comunità, le Cot-Centrali operative territoriali e gli Ospedali di comunità arriviamo a ottenere un nuovo modello di sanità territoriale con il quale il cittadino può trovare le risposte ai suoi bisogni sempre più vicino al luogo dove vive, in molti casi, direttamente a casa. Diventa così sempre più strategica la sinergia con i medici del territorio, con i quali continua il confronto finalizzato all’organizzazione del lavoro all’interno delle case di comunità. Con le Case di comunità traguardiamo l’obiettivo del Pnrr, ovvero potenziare la sanità territoriale avvicinando i servizi e le risposte di salute ai cittadini».
«L’avanzamento dei lavori della Casa di Comunità di Bolano a cui oggi assistiamo è l’ennesimo tassello del Pnrr, un piano a cui stiamo lavorando e che ci impegnerà ancora per molti mesi − afferma il direttore generale di Asl 5 Paolo Cavagnaro − Grazie a questi fondi Asl5 sta realizzando progetti importanti che miglioreranno in maniera sostanziale la rete di assistenza sanitaria territoriale. Le Case di Comunità, infatti, si candidano a diventare il primo presidio sanitario a cui la popolazione può rivolgersi perché sono facilmente raggiungibili, danno risposte valide e rapide alle esigenze degli utenti e consentono l’attivazione di percorsi di cura multidisciplinari, oltre alla presa in carico di cronicità e fragilità».