Mettere al centro chi, troppo spesso, risulta invisibile: è l’obiettivo de “La Barchetta dei Piccoli Capitani”, un progetto a supporto dei minori figli di detenuti che è ripartito a Genova con attività e iniziative sia dentro che fuori le mura delle carceri di Marassi e Pontedecimo.
Capofila del progetto, realizzato grazie al supporto e al coinvolgimento dell’Ufficio esecuzione penale esterna di Genova, delle due case circondariali cittadine e del Comune di Genova, è la Cooperativa sociale Il Cerchio delle Relazioni, in rete con altre associazioni territoriali genovesi del terzo settore: la Cooperativa sociale Il Biscione, Veneranda Compagnia di Misericordia, Arci Genova e Ceis Genova.
Saranno circa 150 i bambini dai 3 ai 14 anni presi in carico dal progetto e seguiti per 12 mesi, con interventi di sostegno tra famiglia, carcere, scuola e comunità. Si prevedono oltre 4mila ore di servizi educativi rivolti direttamente ai minori, in interventi singoli e di gruppo e saranno circa 150 i gruppi familiari con persona autore di reato che verranno assistiti e supportati nel ruolo educativo verso i figli minori. Inoltre, sono in programma circa 250 ore di supporto educativo in ambito scolastico, diretto coi minori o indiretto con gli insegnanti.
Il progetto prevede anche l’organizzazione di oltre 20 eventi: da un lato le “Giornate delle famiglie”, ossia momenti d’incontro e socializzazione dentro le case circondariali, dall’altro occasioni di aggregazione nei quartieri cittadini. Le “Giornate delle famiglie” sono state pensate come preziose occasioni di convivialità tra famiglie con genitori detenuti: eventi autorizzati dalle Direzioni delle case circondariali per consentire ai detenuti di Marassi e alle detenute di Pontedecimo di incontrare le famiglie, insieme, e permettere ai bambini di giocare tra pari e con i genitori. In questo senso, il primo appuntamento è in programma giovedì 12 settembre presso il carcere di Marassi.
«Al centro delle attività che portiamo avanti c’è uno spunto importante – sottolinea Elisabetta Corbucci, psicologa e coordinatrice del Cerchio delle Relazioni – che rende innovativo il lavoro anche su scala nazionale: la promozione della cultura della centralità indiscussa dei bambini, figure fragili tra i fragili e quasi sempre ignorate perché le famiglie non ne comunicano l’esistenza e perché gli stessi penitenziari troppo spesso non sono predisposti per accogliere minori».
Il percorso de “La Barchetta dei Piccoli Capitani” completerà il progetto della “Barchetta Rossa e la Zebra” che dal 2018 al 2020, prima dello stop alle attività in presenza imposto dalla pandemia, aveva portato alla ristrutturazione di alcuni spazi nelle case circondariali di Genova Marassi e Pontedecimo, creando luoghi “protetti” dove i bimbi possono attendere il momento del colloquio in un ambiente bello, accogliente e adatto alla loro esigenze. Oggi è tempo di concretizzare quella che a tutti gli effetti è la terza fase del percorso, realizzando numerose attività a sostegno di famiglie e minori.
«Per perseguire i nostri obiettivi – spiega Vanessa Niri, pedagogista di Arci Genova – ci focalizzeremo innanzitutto sulle due dimensioni spaziali che segnano la vita dei bambini, dentro e fuori il carcere, avviando un processo di presa in carico e di sensibilizzazione. È fondamentale infatti che gli adulti che circondano i bambini figli di uno o entrambi i genitori detenuti (famiglia, insegnanti, educatori, assistenti sociali) comprendano a fondo di aver a che fare con minori con un portato di estrema fragilità che va fatto emerge e poi accolto sul breve, medio e lungo termine».
Tappa conclusiva della “Barchetta dei Piccoli Capitani” sarà un grande evento, previsto a febbraio 2025, di restituzione di dati ed elementi di spicco legati alle attività svolte, col coinvolgimento delle famiglie supportate: un momento di riflessione e confronto ma anche una giornata di aggregazione e socialità, di grande significato e importanza per i bimbi e per i loro genitori.