La Borsa di Milano ha concluso a -0,24% (33.679 punti), con l’All-Share sulla stessa linea (-0,21% a 35.806 punti) e il Ftse Italia Growth in controtendenza a +0,49% (8.040 punti).
Nel listino principale spiccano Ferrari (+2,4%), Stellantis (+2,29%) ed Hera (+1,69%). In calo i bancari a causa del ritorno dell’ipotesi di una tassa governativa a fiaccare il comparto del credito: Unicredit -3,32%, Banco Bpm -2,59%, Banca Popolare di Sondrio -2,02%.
Milano fa eccezione in Europa, dove il rimbalzo del settore automotive ha portato i listini a chiudere in rialzo la prima seduta della settimana. Tiene banco l’interesse di Unicredit per la tedesca Commerzbank, salita a una partecipazione potenziale del 21%.
Londra ha terminato a +0,36%, con il Ftse 100 a 8.259 punti. Il Cac 40 di Parigi a chiuso a +0,10% (7.508 punti). Il Dax di Francoforte si ferma a +0,58% (18.828 punti).
Azzera i guadagni il petrolio a 74,3 dollari al barile nel Brent novembre (-0,3%) e a 70,9 dollari al barile nel Wti novembre (-0,1%).
Nei cambi l’euro-dollaro resta stabile a 1,1135 (1,1140 venerdì sera). L’euro yen è in discesa a 160,011 (-0,38%).
Lo spread tra Btp decennale italiano e corrispondente Bund tedesco segna una lieve diminuzione a 130 punti base (-0,46%). Il rendimento è a +3,44%.