“Se Bucci intende candidarsi alla guida della Regione, è doveroso che si dimetta immediatamente dalle sue cariche di sindaco e commissario straordinario. Si tratta di una questione di correttezza nei confronti delle cittadine e dei cittadini genovesi e liguri e di rispetto verso gli altri candidati che parteciperebbero alla competizione elettorale “drogata” dallo strapotere del sindaco/Doge, in una situazione di evidente disparità”. È quanto si legge in una nota di esponenti di Linea Condivisa, tra i quali Gianni Pastorino, consigliere regionale, e Rossella d’Acqui, presidente del partito.
“La notizia dell’ufficialità della candidatura di Marco Bucci alla presidenza della Regione per la coalizione di centrodestra – sostiene Linea Condivisa – solleva numerosi interrogativi e perplessità. Solo poche settimane fa, il Sindaco Bucci dichiarava: “Io candidato in Regione? Ho un contratto con i genovesi fino al 2027”. Una presa di posizione netta che sembrava escludere l’ipotesi di una sua candidatura alla guida della Regione. Tuttavia, oggi ci troviamo di fronte a una scelta diversa, che pone inevitabili riflessioni sulla coerenza e sulla trasparenza delle azioni di chi ricopre ruoli istituzionali sia in Comune che in Città Metropolitana.
Linea Condivisa ricorda che “durante le elezioni regionali del 2020 lo stesso Bucci impose ai suoi assessori le dimissioni in caso di candidatura alla corsa regionale. Oggi, invece, sembra applicare un diverso metro di giudizio. Due pesi e due misure.
“Linea Condivisa – conclude la nota – chiede trasparenza e correttezza, valori fondamentali per una politica che metta al centro gli interessi delle cittadine e dei cittadini e non le ambizioni personali. È tempo che Marco Bucci faccia una scelta chiara e coerente: non si può essere contemporaneamente Sindaco e candidato alla presidenza della Regione”.
Dure critiche alla candidatura di Bucci anche da parte della Lista Sansa e da M5S Liguria.
“La destra antepone gli interessi dello schieramento a quelli dei genovesi e dei cittadini liguri. La candidatura di Bucci a presidente della Regione è un disperato ‘all-in’ per provare a conservare un sistema di potere, che si sta sgretolando, ignorando le esigenze dei cittadini genovesi e liguri”.Lo dichiarano in una nota i consiglieri regionali della Lista Sansa Ferruccio Sansa, Selena Candia e Roberto Centi, la consigliera comunale di Genova Francesca Ghio, e i consiglieri municipali Francesca Coppola (Centro Est) e Lorenzo Garzarelli (Levante).
“Dopo mesi in cui si sono rincorsi nomi, anche di peso – prosegue la nota – i veti incrociati a livello romano e le consorterie nazionali e regionali hanno individuato un nome del tutto inatteso che dimostra il deserto di classe dirigente di questo centrodestra e l’attenzione agli equilibri politici di altre regioni più che agli interessi della Liguria. La candidatura di Bucci lascia stupiti anche per l’uso scellerato di soldi pubblici e per lo svilimento delle istituzioni, visto che si dovrebbe andare a nuove elezioni anche per il Comune di Genova, tradendo il mandato elettorale dei cittadini. Oltre ad una Regione ormai ferma da maggio a causa dell’arresto di Toti, ora avremo anche un Comune che fermerà i suoi lavori visto che sindaco e alcuni componenti della sua maggioranza saranno occupati a fare campagna elettorale, lasciando, come spesso accaduto, i cittadini senza risposte alle loro esigenze”.
“Questa candidatura è l’ennesima dimostrazione della visione miope di questo centrodestra che dai Municipi alla Regione ha lasciato i liguri senza servizi essenziali ed ordinari, a partire da una sanità a pezzi in tutta la Liguria per arrivare fino ai casi specifici genovesi tra tubi che esplodono ogni settimana, servizi pubblici poco efficienti, strade piene di buche e marciapiedi che crollano – aggiungono Sansa, Candia, Centi, Ghio, Coppola e Garzarelli –. A questo quadro si aggiungano i giovani sempre più in fuga da Genova e dalla Liguria e l’utilizzo di soldi pubblici solo per grandi eventi e grandi opere, favorendo interessi di imprenditori a scapito dei cittadini”.
“Questo centrodestra – conclude la nota – con la scelta di candidare Bucci afferma inoltre una visione di Regione miope e incentrata sul capoluogo, infischiandosene, come peraltro ha fatto negli ultimi nove anni, dei problemi gravissimi che affliggono anche quella Liguria e quelle parti di Genova che non rientrano nel ‘cerchio magico’ legato al duo Toti- Bucci. Per tutti questi motivi diventa necessario voltare pagina in Regione, e questo punto anche a Genova”.
M5S Liguria afferma: “Alle promesse da marinaio di Bucci ormai siamo arci abituati e quindi non ci sorprende affatto che abbia accettato di correre alle imminenti regionali come candidato presidente. E pazienza se ai cittadini di Genova aveva chiaramente detto di avere un debito con loro e di volerlo mantenere fino in fondo, giurando che sarebbe rimasto al suo posto fino a giugno del 2027. Ricordiamo bene quel passaggio, puntualmente registrato dalla stampa locale. Ora, al netto delle promesse mancate e alla presa in giro dei cittadini che gli hanno dato fiducia, ci aspettiamo che Bucci rinunci subito alla carica di sindaco, visto che proprio lui nel 2020 pretese che i suoi in Comune dessero le dimissioni in caso di candidatura alle regionali”.
Secondo M5S “la serietà è un valore sconosciuto, tra le fila del centrodestra, che lo applica di rado e sempre in ritardo. Esattamente come le opere infrastrutturali promesse in anni di propaganda, tutte ancora al palo nonostante i proclami e i tanti soldi (a proposito Bucci quanti ne ha presi dal 2017 a oggi dalla creatura Change? – si legge nella nota) spesi insieme a Toti per tagliare nastri e fare campagna elettorale sulla pelle dei cittadini. Cittadini che in 9 anni non hanno visto costruire un nuovo ospedale; che sono rassegnati a liste d’attesa infinite indegne di una società civile; che non vedono la fine del Terzo Valico; che ancora sperano di sentirsi protetti dallo scolmatore del Bisagno; che di mese in mese vedono allargarsi l’imbarazzante ritardo sulla Diga”.