Una visita alla nave rigassificatrice di Livorno, per celebrare il lavoro delle riparazioni navali del porto di Genova, ma soprattutto per iniziare a prendere confidenza con qualcosa di simile a ciò che entro la fine del 2026 dovrebbe arrivare al largo di Vado Ligure. Secondo quanto riporta l’agenzia Dire, il presidente della Regione Liguria e commissario per l’installazione nel mare savonese della Golar Tundra, Giovanni Toti, ha effettuato stamattina un sopralluogo sulla nave Olt Offshore Fsru “Toscana”, ormeggiata nell’ex superbacino genovese, dove nei giorni scorsi è iniziata una fase di manutenzione straordinaria a opera di San Giorgio del Porto. Le opere proseguiranno a giugno a Marsiglia, a causa delle grandi dimensioni della nave non compatibili con i bacini genovesi. La nave è esteticamente e tecnologicamente molto diversa da quella che arriverà nel savonese, ma le finalità sono le stesse.
«Quest’impianto – ha detto Elio Ruggeri, presidente di Olt e amministratore delegato di Snam Fsru – è il primo Fsru al mondo, una nave con tecnologia di contenimento Moss, con sfere cilindriche, che sulla Golar Tundra non ci sono perché il ponte della nave è completamente piano e ha un’impiantistica molto più semplificata e un impatto visivo e ambientale molto minori.
«È importante che questa nave sia qui – ha puntualizzato Toti – perché è lavoro per Genova e per le nostre riparazioni e perché questa nave è attiva dal 2012 nell’arcipelago toscano, una delle aree più tutelate del nostro ecosistema marino, senza aver mai prodotto alcun tipo di disservizio, danno o paura. Questa nave produce circa quattro miliardi di metri cubi di gas, la Golar Tundra potrà produrne di più. È importante che il Paese si doti di queste infrastrutture energetiche, che lo mettono in sicurezza, proteggendo famiglie e imprese dall’aumento sconsiderato delle bollette».
«Grazie alla ridondanza di opportunità per importare il Gnl, con la nave di Piombino che è entrata in esercizio a luglio dell’anno scorso – ha aggiunto Ruggeri – riusciamo a sostituire i volumi che sarebbero dovuti arrivare su questa nave, in questo periodo di fermata».
Per il contestato trasloco da Piombino a Vado Ligure, precisa Dire, comunque, i tempi non sono ancora maturi. Snam ha consegnato al ministero dell’Ambiente tutte le integrazioni richieste nell’ambito della procedura di Via nazionale. Nei prossimi giorni scadono i termini per presentare le ultime osservazioni. La speranza di Snam è che il lavoro della commissione Via possa concludersi entro l’estate, in modo che in autunno possano completarsi le autorizzazioni per la realizzazione dell’impianto. Tuttavia, i tempi potrebbero essere molto più lunghi perché, com’è noto, i membri della commissione devono essere rinnovati. Il calendario, comunque, per ora resta quello previsto inizialmente: «Abbiamo l’autorizzazione per restare a Piombino fino a luglio 2026 – ricorda Ruggeri – poi, la Golar Tundra dovrà andare in cantiere per montare una torretta, a quel punto potrà andare a Vado per le operazioni di ormeggio e allaccio: pensiamo che arriverà entro la fine del 2026. Una volta che arriveranno le autorizzazioni, potranno partire i lavori propedeutici, che verranno fatti in modo da non impattare le stagioni estive».
Toti si augura che «dalla Via nazionale, in un tempo ragionevole ma necessario, esca una pronuncia che fughi definitamente tutte quelle vocine malevoli che avvelenano un dibattito che non ha senso di esistere. Mi auguro che i rappresentanti delle istituzioni, una volta letti i pareri positivi, ne prendano atto con la leale collaborazione che le leggi italiane attribuiscono ai funzionari pubblici».
La nave di Livorno, che ha una capacità di importazione di 3,5 miliardi sui 60 miliardi annuale di domanda nazionale di gas, la manutenzione straordinaria consentirà di estenderne la vita utile dal 2033 al 2043. Completati i lavori a Marsiglia, la nave tornerà in toscana entro ottobre, per essere pronta per l’inverno. L’investimento complessivo delle opere di manutenzione ammonta a 80 milioni.