«La diga di Genova è un progetto di cui si parla da anni e che ha una condivisione bipartisan: i primi finanziamenti sono frutto di Paola De Micheli (Pd) e l’opera è stata inserita nel Pnrr dal governo Draghi. Il ministro Matteo Salvini, seguendo i principii di concretezza e buonsenso, ha fatto di tutto per velocizzare l’iter di un intervento fondamentale per tutto il Paese e non solo per la Liguria e il suo capoluogo. Anche per questo sorprende lo stop dell’Anac: è come se pezzi di Stato remassero contro l’interesse nazionale». Così l’Ansa riporta quanto dichiarato da fonti del Mit.
«Tutte le obiezioni sollevate dall’Autorità Nazionale Anticorruzione – secondo le fonti citate dall’Ansa – sono fortemente contestate dai nostri uffici, basti pensare che i costi dell’opera non sono aumentati e nessuna contestazione riguarda presunti fenomeni corruttivi. Si tratta di semplici osservazioni burocratiche. Salvini è pronto a procedere con assoluta determinazione, a difesa degli interessi italiani».
L’Anac aveva bocciato i lavori per la Diga di Genova individuando sette profili critici, già contestati dall’Anticorruzione all’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, che nei mesi scorsi aveva replicato.