Chiusura in netto rialzo per le Borse europee: alla viglia della riunione della Bce gli investitori da tempo si aspettano la conferma dei tassi di interesse ai livelli attuali, ma ritengono possibile che l’istituto non escluda per il futuro un allentamento della politica monetaria. Effetto positivo hanno avuto alcune trimestrali come quella dell’olandese Asml e della statunitense Netflix e il taglio del tasso di riserva obbligatorio da parte della Banca centrale cinese. Milano segna +0,87%, Londra +0,56%, Parigi +0,29%, Francoforte +1,58%, Madrid +1,16%. Spread Btp/Bund sui 158 punti (variazione -0,85%, rendimento Btp 10 anni +3,88%, rendimento Bund 10 anni +2,30%).
A Piazza Affari brilla Mps (+4,96%%) grazie alle ipotesi di un ritorno del dividendo dopo 13 anni. Il nuovo piano industriale al 2027 in cui si stima una crescita media annua dell’utile per azione al 7% ha spinto Hera (+3,13%). In coda Telecom (-1,9%) dopo che il socio francese Vivendi si è rivolto alle autorità antitrust europee perché esaminino il ruolo del Mef nella vendita della rete al fondo Kkr. In netto ribasso anche Campari (-1,85%).
Sul fronte valutario, l’euro vale 1,0903 (da 1,0836 ieri in chiusura). Le indicazioni della BoJ, che potrebbe avviare presto la fine dei tassi negativi hanno rafforzato lo yen, indicato a 160,62 per un euro (da 160,95) e 147,29 per un dollaro (da 148,17).
Aumento del prezzo del gas a 29,1 euro al MWh (+6,7%) e del petrolio, con il Brent del Mare del Nord consegna marzo a 80,3 dollari al barile (+0,9%%) e il Wti di pari scadenza a 75,3 dollari (+1,3 per cento).