La Camera del Lavoro di Genova ha presentato il suo Fondo fotografico. L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con Soprintendenza archivistica e bibliografica della Liguria e vede il completamento del lavoro iniziato l’anno scorso che ha portato a una catalogazione complessiva di oltre 18 mila fotografie.
Il filo conduttore della giornata è stato il rapporto tra pace e lavoro e il forte legame che da sempre ha contraddistinto il movimento dei lavoratori e la pace.
Un rapporto intenso che, insieme alla solidarietà, tiene insieme gli scioperi degli anni Settanta contro la guerra in Vietnam e le mobilitazioni di questi mesi contro la guerra in Ucraina e in Medio Oriente, o che accompagna le manifestazioni contro la dittatura in Cile e quelle contro le guerre del Golfo degli anni Novanta, tra la nave Australe in partenza da Genova per Hai Phong carica di aiuti umanitari e il container portato in Ucraina contenente medicinali, viveri e indumenti.
Igor Magni, segretario generale della Camera del Lavoro di Genova a margine dell’evento, dice: «Dalla nostra storia abbiamo imparato quanto sia fondamentale il ruolo di lavoratrici e lavoratori anche nelle conquiste sociali e per la pace. Lo stesso impegno che oggi cerchiamo di impiegare per cambiare una società che ha bisogno di essere riformata in ogni ambito a partire dal lavoro».
L’Archivio fotografico della Camera del Lavoro di Genova è testimone di questa storia e di quella della città e copre l’arco temporale che va dal 1946 al 2018; il Fondo è costituito da oltre 18 mila unità custodite presso la sede della Camera del Lavoro di Genova e presso l’Archivio storico del Comune. Gli inventari dai quali si possono attingere informazioni sono pubblicati sul sito.
Ma Pace e lavoro sono anche i temi rappresentati nelle opere della Quadreria Cgil “Enrico Bruno Novali”, espressione del Sindacato Nazionale Artisti di Genova. La collezione, volutamente allestita negli uffici e negli spazi operativi della Camera del Lavoro, e recentemente resa disponibile attraverso una mostra virtuale online sul sito dei Beni Culturali dà vita a un “museo diffuso” dove l’arte incontra donne e uomini che lavorano, respira la loro quotidianità, i problemi, le paure, ma anche i sogni e speranze.
Dall’iconografia dei temi del lavoro e della pace nell’arte del Novecento, connessi al suo ruolo sociale, così importante anche durante gli anni del terrorismo, nel corso dell’evento sono stati presentati materiali inediti e di archivio sulle iniziative di gemellaggio e solidarietà internazionale realizzate dagli artisti genovesi della Cgil tra gli anni Ottanta e il Duemila, portando in tutto il mondo una presenza concreta e un’invocazione alla pace attraverso la denuncia del dolore dell’umanità, sostenuta dagli ideali per un futuro migliore.