Giornata di disagi nella sanità: dalla mezzanotte del 5 dicembre, per 24 ore, medici, dirigenti sanitari e infermieri incrociano le braccia per lo sciopero nazionale indetto dai sindacati degli ospedalieri Anaao Assomed e Cimo Fesmed a cui aderisce anche il sindacato degli infermieri Nursing Up. Secondo le previsioni degli organizzatori, l’adesione a livello nazionale sarà elevata, coinvolgendo circa il 50% dei sindacalizzati e potrebbero saltare 1,5 milioni di prestazioni sanitarie.
A Genova è previsto un sit-in di protesta dalle ore 11.00 davanti al pronto soccorso dell’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena.
Saranno garantite le prestazioni d’urgenza, quali attività di pronto soccorso, 118 e interventi per il parto mentre sono a rischio gli altri servizi e prestazioni assistenziali, oltre a quelle legate alle specificità professionali coinvolte nell’astensione. Secondo le stime di Anaao Assomed potrebbero essere cancellati esami di laboratorio, interventi chirurgici (circa 30mila quelli programmati che potrebbero essere rinviati), visite specialistiche (180 mila) ed esami radiografici (50mila).
Allo sciopero possono aderire tutti i medici, dirigenti sanitari, tecnici e amministrativi in servizio con rapporto a tempo determinato o indeterminato presso le Aziende ed Enti del Ssn, compresi gli Irccs, Izs, Arpa, oppure dipendenti delle strutture di carattere privato e/o religioso che intrattengono un rapporto di convenzione e/o di accreditamento con il Ssn. Possono aderire anche i medici specializzandi assunti con il cosiddetto decreto Calabria. Può scioperare anche il personale medico universitario che svolge attività assistenziale presso una Azienda ospedaliera universitaria.
Per il comparto, può aderire tutto il personale sanitario non medico, afferente alle qualifiche contrattuali del comparto della sanità, operanti nelle Asl, nelle aziende ospedaliere e negli enti della sanità pubblica italiana.
Tra le principali ragioni della protesta, verso l’ipotesi di legge di bilancio 2024:
- Assunzioni di personale
- Detassazione dello stipendio, non solo del lavoro straordinario.
- Risorse sufficienti per i rinnovi contrattuali, con specifica finalizzazione della parte destinata alle indennità specifiche infermieristiche e delle altre professioni sanitarie.
- Cancellazione dei tagli alle pensioni.
- Individuazione di un’area contrattuale autonoma per gli infermieri ed il personale sanitario ex legge n 43/2006.
- Rivisitazione dei modelli organizzativi in ottica di integrazione e valorizzazione delle competenze.