«I dati Istat riferiti a Genova confermano tutti i limiti e le mancanze che da tempo denunciamo. Bisogna interrompere questa spirale negativa che sta relegando Genova ad essere il fanalino di coda non più solo del Nord Ovest», così il segretario generale della Camera del Lavoro Metropolitana di Genova, Igor Magni, commenta i dati Istat elaborati dal Censis.
Per la Cgil il lavoro sempre più precario e la stagnazione dell’economia determinano l’impoverimento sociale ed economico che determina la chiusura di negozi, l’aumento degli sfratti, la riduzione del sistema manifatturiero e un sistema complessivo legato all’università non tra i maggiormente attrattivi: sono condizioni che per il sindacato fanno sì che i giovani in età da lavoro o studio lascino la città.
«C’è bisogno di una regia che ad oggi manca totalmente – aggiunge Magni – Genova ha bisogno di lavoro di qualità, di un sistema universitario maggiormente fruibile e in sinergia con il mondo del lavoro che risponda alle esigenze di studentesse e studenti anche attraverso accettabili condizioni di residenzialità, trasporto e spazi adeguati ai tempi – e conclude – serve una visione di insieme che possa creare buona occupazione, con maggiore attenzione al manifatturiero, all’hi-tech. Bisogna consolidare l’esistente e attrarre sul territorio nuove aziende e nuovi investimenti in mancanza dei quali non ci saranno più chance per i nostri giovani e per la città».