Il terzo settore in Liguria a caccia di giovani volontari ma non solo.
L’associazione no profit Il Porto dei piccoli lancia un appello dal suo stand al Festival Orientamenti: «Oggi il nostro settore offre opportunità professionali qualificate, con un trend di crescita dei professionisti maggiore rispetto a quello dei volontari. Questo significa che i giovani appassionati al mondo del no profit possono trovare delle opportunità lavorative interessanti e non solo occasioni per fare del volontariato».
A dare maggiore forza all’appello del Porto dei piccoli gli ultimi dati Istat 2023 (riferiti al 2021). Secondo l’ultimo aggiornamento del Censimento permanente delle istituzioni no profit, al 31 dicembre 2020 in Italia erano presenti oltre 360 mila organizzazioni, un numero che rispetto ai due anni precedenti è cresciuto del 1%.
In questa crescita è da segnalare come siano aumentati costantemente i lavoratori dipendenti (oltre 870 mila), a fronte di una decrescita, invece, dei volontari. Un quadro, questo, che apre a scenari nuovi in cui le realtà del terzo settore avranno sempre più bisogno di figure professionali.
«Quando ho deciso di provare ad accedere al corso non avevo realmente presente a cosa poi tutto questo mi avrebbe portata, alle soddisfazioni che avrei ottenuto e alle emozioni che più profondamente avrei provato – racconta Marta Zappa, oggi operatrice del Porto dei piccoli e nel 2022 allieva del corso per specialista in tecniche ludiche – essere una Child play specialist significa entrare nelle stanze di degenza dei bambini ospedalizzati e affrontare le loro paure e le loro emozioni, immagazzinarle e farne tesoro. Significa avere sempre un piano B, un’attività alternativa adatta a ogni bisogno o richiesta. Ma soprattutto significa entrare sempre con il cuore aperto e uscire arricchiti di soddisfazioni, emozioni contrastanti, ma pur sempre sovrastate dall’amore».
«La nostra associazione opera dal 2005 offrendo gratuitamente circa 30 mila ore di attività multidisciplinari per oltre ventimila bambini con fragilità distribuiti su sette regioni italiane – sottolinea la fondatrice del Porto dei piccoli, Gloria Camurati Leonardi – nei nostri 18 anni di attività siamo orgogliosi di aver creato, per la prima volta in Italia, la figura del ‘Child play specialist’, ovvero un professionista specializzato che facilita il rapporto tra i bambini con fragilità che seguiamo, le famiglie e il team sanitario in caso di piccoli pazienti ospedalizzati. Una professionalità che attraverso la cultura del mare e del porto, che caratterizza la nostra associazione, utilizza il gioco, la musica, il teatro e la pet therapy come strumenti educativi, di dialogo e di svago».
L’idea, importata dal mondo anglosassone, è diventata realtà grazie al Porto dei piccoli, che nel 2022 ha promosso un corso da 600 ore (300 di teoria e 300 di tirocinio sul campo), rivolto a ragazze e ragazzi fra i 18 e i 30 anni, insieme al Cnos Fap Don Bosco di Genova Quarto.
La figura del “Child play specialist”, è stata riconosciuta per la prima volta in Italia da Regione Liguria.
Dato il successo riscontrato dall’iniziativa, il Porto dei piccoli ha già iniziato a lavorare a una seconda edizione del corso da Child play specialist, che vedrà la luce entro i primi mesi del 2024.
«Siamo contenti di poter dare questo annuncio da una vetrina così importante come il Salone Orientamenti – dice Gloria Camurati Leonardi – a breve renderemo noti tutti i dettagli per potersi iscrivere al corso, ma già adesso invito le persone interessate a consultare il nostro sito e i nostri canali social per rimanere aggiornati sulle novità legate alla nostra attività. Infine, ci tengo a ringraziare Regione Liguria che per il Festival Orientamenti, per il corso da Child play specialist e in molte altre occasioni ci è sempre vicina nei nostri progetti e nelle nostre iniziative».