L’agrivoltaico continua a crescere in tutta Italia, ma la Liguria a fine 2024 sarà in coda alle regioni italiane: terz’ultima sia per numero di impianti (432) sia per potenza installata (20 MW). A dirlo è EnergRed, Energy service company (Esco) impegnata nel sostenere la transizione energetica delle pmi italiane, che ha delineato la situazione di ciascuna regione per numero e potenza degli impianti.
Basandosi sui dati del Rapporto Tecnico 2023-08 dell’Enea, curato dall’agrotecnica Ilaria Tiozzo e dal professore ordinario di Scienze Merceologiche Maurizio Boccacci Mariani, entrambi dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza, insieme al ricercatore Marco Rao del Centro Enea di Frascati, la Esco romana, tenendo anche conto dei nuovi incentivi previsti dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per promuovere in ambito Pnrr la realizzazione di impianti agrivoltaici innovativi per almeno 1,04 GW entro il 30 giugno 2026, stima che —rispetto al 31 dicembre 2021— al 2024 avremo raggiunto un incremento medio nazionale del 17,98% di potenza installata, con un aumento del 16,93% del numero di impianti.
Nelle previsioni di EnergRed, gli impianti fotovoltaici attribuibili al settore agricolo arriveranno a sommare nel 2024 una potenza complessiva di 0,3 gigawatt, quasi un terzo dell’obiettivo agrivoltaico al 2026.
La maggior parte degli impianti continueranno a trovarsi principalmente nelle regioni settentrionali, in particolare in Emilia-Romagna (6.360 unità, +22% rispetto al 2021) che si posiziona in testa alla classifica seguita da Veneto (5.404, +21,5%), Piemonte (5.305, +20%), Lombardia (5.275, +19,5%), Toscana (3.536, +17%), Trentino-Alto Adige (3.414, +21%), Sicilia (2.885, +21,5%) e Puglia (2.382, +18%). Secondo le proiezioni della Esco, a fine 2024 in coda alla classifica ci saranno la Liguria (432, +19%), il Molise (327, +16,5%) e la Valle d’Aosta (228, +13%).
Ma per potenza installata la Lombardia sarà prima con 433 megawatt (+22,5%), collocandosi sul podio insieme ad Emilia-Romagna (382 MW, +19%) e Veneto (361 MW, +18,5%). Seguono poi Piemonte (290 MW, +18%), Sardegna (197 MW, +23%), Sicilia (179 MW, +24,5%), Marche (177 MW, +17%) e Toscana (149 MW, +19%). In fondo anche in questo caso ci sarebbero la Liguria (20 MW, +17,5%), il Molise (14 MW, +16%) e la Valle d’Aosta (4 MW, +18%).
Se si considera infine il numero degli impianti per un megawatt di potenza installata, si può osservare un elevato grado di eterogeneità nella dimensione di impianto ed è la Sardegna a presentare il dato più favorevole con 8,1 impianti per ogni megawatt di potenza installata, seguono sul podio le Marche (10,7) e la Basilicata (11,5).
Nelle ultime posizioni invece si trovano il Trentino-Alto Adige con 28,4 impianti per megawatt, la Campania (28,6) e la Valle D’Aosta (57), evidenziando come in queste ultime regioni continueranno ad essere maggiormente diffusi gli impianti fotovoltaici di piccole dimensioni.
«Ormai dal 2021 l’agrivoltaico è una realtà in crescita − commenta l’ingegnere Moreno Scarchini, fondatore e ceo di EnergRed − L’accelerazione, grazie ai nuovi incentivi, sarà poi maggiore negli anni a venire, a totale beneficio dell’ambiente e del nostro sistema agricolo».
Secondo studi elaborati con l’Università di Piacenza “le insalate e i filari di vite crescono di quasi un terzo in più, così come soia, indivia, cavolo, pomodori e grano registrano un aumento di produttività di oltre un decimo. E perfino le colture di mais crescono del 4,3% in più rispetto al campo aperto”.
Quella tra fotovoltaico e agricoltura è una potenziale sinergia che si traduce in benessere per le piante e in una produzione di energia pulita che supera ogni più rosea previsione. «E, grazie all’autoconsumo, anche con l’agrivoltaico qualunque piccola e media impresa italiana, target di riferimento di EnergRed, può ottenere un beneficio diretto di 3.800 euro per ogni kWp di potenza installata, oltre ad altri 400 euro per kWp derivanti dal “valore dell’asset”, considerando il suo intero ciclo di vita», dicono gli analisti EnergRed.