Le pmi liguri sono consapevoli dell’importanza dei temi della sostenibilità ma le loro dimensioni rendono le misure da intraprendere onerose dal punto di vista finanziario e difficili da affrontare con le competenze necessarie. È quanto emerge dalla ricerca “Misurarsi per migliorare”, promossa dal Centro Studi di Confindustria Genova con il supporto del Dipartimento di Economia e del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Genova per rilevare il livello di conoscenza e di applicazione dei critieri ESG (Environmental, Social, Governance) nelle aziende, in considerazione dell’impatto sempre maggiore che l’adozione di politiche di sostenibilità avrà sulla competitività delle imprese.
Hanno presentato la ricerca, condotta con una survey a cui hanno partecipato 146 aziende liguri, Maria Caterina Chiesa, vicepresidente di Confindustria Genova con delega a Finanza e Internazionalizzazione, il rettore Federico Delfino, Giacomo Franceschini, responsabile del Centro Studi dell’associazione, Ilaria Ceriana, dottoranda al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Genova.
«Da questo studio – spiega Ilaria Ceriana – il dato più rilevante che emerge è senza dubbio il fatto che le pmi del territorio ligure sono pienamente consapevoli dell’importanza nel dibattito nazionale e sovranazionale dei fattori ambientali, sociali e di governo societario. Tuttavia emerge anche un inevitabile gap da colmare: per le imprese di piccole dimensioni gli oneri e i costi per affrontare le trasformazioni necessarie, che a volte sono strutturali, risultano eccessivi. Si nota anche una dichiarata assenza di competenze specifiche in materia di sostenibilità. A più riprese si è ribadito il desiderio di affinare le proprie competenze, anche partecipando a corsi di formazione, è un dato che ci ha colpito e proprio in questa ottica Confindustria Genova e Università di Genova si sono attivate in collaborazione con Sda Bocconi per attivare un corso di alta formazione per la conoscenza applicata in materia sostenibilità».
Le dimensioni ridotte di molte aziende incluse nel campione, secondo Confindustria, spiegano anche un limitato utilizzo degli strumenti di rendicontazione socio-ambientale. Molte aziende comunque sono consapevoli del prevedibile incremento della pervasività degli strumenti di rendicontazione a causa dei recenti sviluppi normativi e intendono accrescere nel prossimo futuro le richieste di certificazione di sostenibilità ambientale ai propri fornitori.
Sulla base delle considerazioni che emergono con riferimento alle aziende di minori dimensioni, Confindustria Genova dichiara in una nota che “è possibile immaginare percorsi di finanziamento ad hoc c he aiutino a sviluppare gli investimenti necessari per implementare strategie di sostenibilità”.