Sono diminuite le iscrizioni di startup innovative per anno in Liguria. Lo si evince analizzando i dati disponibili sul registro imprese riservato a questa categoria di aziende. Dopo una crescita costante, culminata nel 2021 con 72 nuove iscrizioni, l’anno scorso si è scesi a 44 nuove startup, mentre nel 2023 (i dati sono ovviamente parziali) ci si ferma a 14. Un passo indietro che però, guardando il grafico sottostante, è in linea con l’andamento delle altre regioni, ma che a livello di cifre è simile all’Abruzzo (che ha meno abitanti) e resta dietro alle Marche (regione sorella della Liguria per numero di abitanti).
Possono ottenere lo status di startup innovativa le società di capitali costituite da meno di cinque anni, con valore della produzione annuo inferiore a cinque milioni di euro, non quotate, e in possesso di determinati indicatori relativi all’innovazione tecnologica previsti dalla normativa nazionale (sintesi dei requisiti e delle agevolazioni). Tra le circa 384.000 società di capitali costituite in Italia nell’ultimo trimestre e ancora in stato attivo, il 3,7% risultava registrata come startup innovativa alla data della rilevazione.
Nel 2017 le nuove iscritte in Liguria erano 12, nel 2018 20, nel 2019 24, nel 2020 41, nel 2021 72, nel 2022 44 e nel 2023 14.
Si tratta di uno stop globale, come emerge dai dati collegati agli investimenti in startup a livello mondiale e italiano, con il Pnrr che ha stimolato la formazione di nuove imprese dopo l’anno del Covid, ma con la guerra e l’inflazione, oltre che l’incertezza generale si è tornati a una sorta di normalizzazione.
In totale le startup innovative in Liguria sono 227, l’1,62% sul totale nazionale e il 3,19% sul totale delle nuove società di capitali della regione, quest’ultimo un dato piuttosto basso con solo Sardegna (2,48%), Calabria (2,85%), Toscana (2,68%), Puglia (2,65%), Sicilia (3,17%) e Campania (3,15%) messe peggio.

Analizzando la distribuzione territoriale nel primo trimestre 2023, la maggioranza delle startup in Liguria è in provincia di Genova: sono 184, l’1,3% del totale italiano. Di queste ben 131 fanno parte del settore “servizi alle imprese”, 36 della categoria “attività manifatturiere”, 7 nel commercio, 5 in “altri settori”, 3 nelle costruzioni, 1 nei trasporti e 1 nel turismo.
Delle 184 startup, 24 sono femminili (lo 0,2% del totale italiano), 30 sono classificabili come giovanili, mentre 5 sono straniere.
Da notare, leggendo il report ufficiale del ministero delle Imprese e del made in Italy e di Unioncamere relativo al primo trimestre 2023, che Genova non è neanche nella top ten delle città italiane per numero di startup innovative.

In provincia di Savona sono 17 (lo 0,1% del totale) e appartengono al macro settore dei servizi alle imprese (14), attività manifatturiere (2) e commercio (1). Due sono a conduzione femminile, tre a conduzione giovanile e due a conduzione straniera. La provincia di Savona è al 92esimo posto in Italia per numero di startup innovative nel primo trimestre 2023 su 105.

Solo 13 in provincia di Imperia (0,1% del totale) e appartengono al macro settore dei servizi alle imprese (12), attività manifatturiere (1). Due sono condotte da donne, tre da giovani, tre da stranieri. Le 13 startup valgono il centesimo posto in Italia.

Stessa cifra nello spezzino con una diversa quantità nei servizi alle imprese (8) e nelle attività manifatturiere (5). Solo una è a conduzione femminile. La provincia della Spezia è 101esima. Solo Sondrio, Verbanio Cusio Ossola, Vibo Valentia e Vercelli hanno fatto peggio in questo primo trimestre. La Spezia è addirittura 103esima per densità sul totale di nuove società di capitali della provincia: 0,94%.

A livello nazionale il reddito operativo totale registrato nel 2021 è negativo per 133 milioni di euro.
Uno dei parametri che più contraddistinguono le startup innovative rispetto alle altre nuove società di capitali è l’elevato grado di immobilizzazioni sull’attivo patrimoniale netto: in questo trimestre il rapporto è pari al 30,1%, cioè quasi 8 volte superiore rispetto al rapporto medio registrato per le altre nuove società, pari al 3,9%.
Nel 2021 le società in utile superano quelle in perdita: oltre il 50,1% (dato in aumento rispetto alla precedente rilevazione), contro la restante parte (circa il 49,9%) che segnala una perdita di esercizio. Com’è fisiologico per imprese a elevato contenuto tecnologico, che hanno tempi più lunghi di accesso al mercato, l’incidenza delle società in perdita tra le startup innovative risulta sensibilmente più elevata rispetto a quella rilevabile tra le nuove società di capitali non innovative (pari al 29,7%).
Gli indicatori di redditività roi e roe delle startup innovative registrano valori negativi; se però ci si riferisce soltanto a quelle in utile, gli indici sono in parte migliori di quelli fatti riportare dalle altre società di capitali (roi: 0,11 contro 0,07; roe: 0,18 contro 0,21).
L’indice di indipendenza finanziaria delle startup innovative è 0,39, inferiore rispetto a quello registrato dalle altre nuove imprese non innovative (0,44). Se andiamo a considerare soltanto le startup innovative e le società di capitali in utile, si registra 0,37 contro 0,44.
Per ogni euro di produzione le startup innovative generano in media 21 centesimi di valore aggiunto, un dato inferiore rispetto a quello delle altre società (27 centesimi). Ancora una volta, limitandosi alle imprese in utile, le startup generano, per contro, più valore aggiunto sul valore totale della produzione rispetto alle società di capitali: 33 centesimi contro 29.