Sono quasi 6mila i visitatori alla mostra “Pablo Picasso – Le origini del mito” che si è conclusa domenica scorsa a Fortezza Firmafede, a Sarzana.
Per l’esattezza sono stati venduti 5737 biglietti, che si traducono in un incasso totale di 50.100 euro.
Domenica 16 luglio si è svolta “Una notte con Picasso”, l’iniziativa che ha visto l’apertura straordinaria dal mattino fino alla mezzanotte: la giornata più intensa dall’apertura della mostra, con centinaia e centinaia di persone affollare fino a mezzanotte la cittadella per ammirare le opere esposte nella mostra.
Numeri davvero importanti per la mostra che ha visto protagonista l’artista spagnolo, solitamente “ospite” di città di ben altre dimensioni rispetto alla nostra, ma che dimostra come avere una visione, investire in cultura, organizzare percorsi che ricomprendono anche proposte ambiziose siano garanzia di promozione e di ritorno economico per tutto il territorio.
«Picasso a Sarzana è la miglior dimostrazione della bontà di un percorso, avviato cinque anni fa, che guarda con sana ambizione come questa città possa aspirare, per l’arte e la cultura, a livelli assoluti – dichiara il sindaco Cristina Ponzanelli. – I numeri confermano un successo non solo per la mostra, ma per Sarzana grazie alla nostra capacità di incorniciare capolavori di geni assoluti come Picasso nella bellezza della nostra Fortezza Firmafede. Grazie a tutti coloro che hanno lavorato a questo traguardo, mai banale né scontato».
«La famiglia di Picasso era ligure – dichiara l’assessore alla cultura Giorgio Borrini – e abbiamo quindi vissuto una mostra che ha proposto anche per questo un significato ancora più profondo, un ritorno alle origini. Il linguaggio pittorico di Picasso è pieno di genialità, capace di rivoluzionare il ventesimo secolo, è stato un orgoglio proporre questo viaggio nella sua storia a Sarzana e contiamo di proseguire questo percorso che guarda a Sarzana come spazio di grandi mostre di arte moderna e contemporanea».
In mostra sono state presentate oltre 100 opere, tra litografie, acquetinte, acqueforti, puntesecche, ceramiche.
Delle opere grafiche sono esposte quelle parigine, realizzate intorno ai primi del Novecento, fino alle ultime, realizzate quando si ritirò nella villa a La Californie in Costa Azzurra e ritrasse la giovane moglie Jacqueline Roque.
La mostra ha presentato anche un importante corpus di incisioni: la Barcelona Suite e la Suite des Saltimbanques, la Tauromaquia o Arte de torear e Dans l’Atelier. E poi ancora una selezione di ceramiche, oltre a un meraviglioso olio Tête de femme, ispirato da una delle sue muse amanti, Dora Maar.
Ad arricchire l’allestimento anche 18 fotografie, alcune realizzate da Juan Gyenes, provenienti dall’Archivio Gyenes e altre da Robert Capa, che raccontano la quotidianità del grande maestro.