L’assemblea dei soci di Liguria Digitale ha approvato all’unanimità il bilancio 2022. Quello appena concluso si è confermato come un anno di crescita per la società informatica in-house di Regione Liguria, che ha ottenuto risultati significativi, in linea con quelli degli anni precedenti. Il 2022 si chiude con un risultato netto positivo pari a circa 1,365 milioni di euro, un valore complessivo della produzione di circa 87 milioni (+9% rispetto all’anno precedente), un valore della produzione industriale (al netto delle forniture a rimborso) di 71,8 milioni di euro (+10% rispetto al 2021) e un margine operativo lordo pari a circa 10,5 milioni di euro.
Nel corso del 2022 la società ha effettuato investimenti per un importo complessivo di circa 2,4 milioni di euro, di cui circa 600 mila euro per il completamento della seconda fase del piano strategico di investimenti infrastrutturali digitali. Si rafforzano la solidità e la stabilità patrimoniale e finanziaria della società che a fine 2022 registra un patrimonio netto di circa 17,3 milioni di euro, una posizione finanziaria netta positiva e l’assenza di indebitamento bancario, in linea con il dato rilevato al 31 dicembre 2021.
«Il 2022 è stato un anno contraddistinto dal raggiungimento di importanti risultati – commenta l’amministratore unico di Liguria Digitale Enrico Castanini – e dal consolidamento delle scelte strategiche orientate prima di tutto alle infrastrutture digitali e alla loro sicurezza, in coerenza con il quadro regionale e nazionale. Tutto ciò dimostra il grande lavoro svolto dalla nostra azienda. Il trend positivo di questi anni è ulteriormente avvalorato dal conseguimento del Premio Industria Felix, prestigioso riconoscimento ottenuto da Liguria Digitale come miglior impresa di servizi innovativi in Liguria per i risultati di bilancio 2021, conferito da Industria Felix Magazine. Mi piace sottolineare anche il dato della forza lavoro e le sue ricadute in termini di occupazione giovanile e femminile: oggi gli under 35 in Liguria Digitale sono il 23% mentre le donne sono il 45%. Importante anche la componente proveniente da altre nazioni, che oggi vede rappresentati ben 16 paesi da 4 continenti diversi».