La Liguria maglia nera nella classifica delle regioni per capacità di spesa dei fondi del Programma di Sviluppo Rurale.
La Liguria, quasi a metà anno, è in ultima posizione distanziata da Marche, Abruzzo, Basilicata, Puglia che la precedono di parecchi punti percentuali. Inarrivabili le performance delle altre regioni.
«Già lo scorso anno non sono stati spesi circa 10 milioni rispetto a quelli a disposizione – sottolinea Stefano Roggerone, presidente di Cia Liguria – ora rischiamo che altri 25 milioni circa non siano utilizzati entro la fine di quest’anno. Una situazione grave anche perché mette insieme investimenti bloccati di imprese e istituzioni, con gravi ricadute sul settore agricolo e sulla tenuta del territorio. E che crea le premesse per avere ancora meno risorse nelle prossime ripartizioni del Piano di Sviluppo Rurale».
Le motivazioni sono molteplici. La lentezza delle istruttorie, le incertezze sui costi lievitati in questi anni, un sistema di assegnazione delle risorse complicato che predilige le graduatorie dei bandi rispetto ad una gestione a Sportello, più veloce ed efficace.
«La situazione che ci vede in sofferenza nell’utilizzo delle risorse comunitarie si ripete ormai da qualche anno – aggiunge Roggerone – il sistema ha regole farraginose con un evidente sottodimensionamento dell’ organico a disposizione della Regione Liguria che impedisce di velocizzare le procedure. Una situazione preoccupante che rischia di trasformarsi in un’occasione persa per il settore e che dovrebbe essere analizzata ed affrontata da tutto il sistema con un confronto che individui immediatamente le eventuali contromisure. Arrivare a settembre con l’ansia di spendere a prescindere sarebbe sbagliato e controproducente. Non si capisce perché a fronte di una delibera regionale che ha aggiornato i prezzi delle opere edili, a seguito dell’ulteriore aumento dei costi di alcune materie prime e delle fonti energetiche, non si possa affrontare sempre a livello regionale quali soluzioni mettere i campo affinché imprese e istituzioni possano affrontare questo aumento di costi rispetto ad un contributo del Psr che è rimasto inalterato. In questa situazione di stallo è evidente che le imprese frenano la loro propensione a investire. Ma non è più possibile assistete passivamente e registrare semplicemente quanto avviene. Chiediamo la convocazione di un Tavolo Verde che affronti urgentemente questa ennesima emergenza».