La Borsa di Milano apre in calo con l’effetto dello stacco delle cedole di 19 big del listino principale, tra cui Generali, Eni, Leonardo, Intesa Sanpaolo. Il primo indice Ftse Mib cede lo 0,96% a 27.257 punti. Tra i principali titoli guadagnano le banche: Bper +1,82%, Finecobank +1,45 e Monte Paschi Siena (+1,4%). In calo Prysmian (-1,61%) e Iveco Group (-1,23%).
Le Borse europee aprono fiacche la prima seduta della settimana. Parigi -0,32%, Francoforte -0,24% e Londra +0,02%. I mercati si concentrano sugli sviluppi della vicenda del tetto del debito Usa mentre si valutano le ipotesi di disgelo tra Stati Uniti e Cina. Resta alta l’attenzione sul fronte delle banche centrali, mentre si attendono segnali sui prossimi rialzi dei tassi.
Le Borse asiatiche chiudono in rialzo dopo i segnali positivi sul tetto al debito degli Stati Uniti e le ipotesi di disgelo tra Usa e Cina. I mercati si concentrano sull’andamento dell’economia globale mentre attendono segnali dalle banche centrali per i prossimi rialzi dei tassi d’interesse. Seduta positiva per Tokyo (+0,9%).
Sul fronte macroeconomico in arrivo la fiducia dei consumatori dell’Eurozona. Attesi gli interventi di alcuni componenti della Bce (Vujcic, Holzmann Lane e Villeroy), e della Fed (Bullard, Bostic e Barkin).
Prezzo del petrolio ancora in calo, dopo due sedute di ribassi. L’attenzione degli investitori è ancora puntata alle trattative politiche per alzare il tetto al debito negli Stati Uniti ed evitare il default. Il greggio Wti del Texas cede così uno 0,8% a 70,91 dollari al barile mentre il Brent finisce sotto la soglia dei 75 dollari a 74,9 (-0,9%).
Nei cambi partenza stabile per le quotazioni dell’euro, che passa di mano a 1,0811 sul dollaro (+0,06%). In Asia lo yen scambia a 137,94.
Lo spread tra Btp decennale italiano e corrispondente Bund tedesco è in lievissima diminuzione a 183 punti base (-0,45%). Il rendimento è a +4,26%.