Quando nel 2020, in piena pandemia, Palazzo Ducale lanciò insieme ad Arthemisia l’iniziativa “Cinque minuti con Monet – A tu per tu con un capolavoro” forse non immaginava che avrebbe avuto così tanto successo: migliaia i visitatori, tanto che oggi, quando la pandemia è stata finalmente declassata a endemia, si replica con un altro capolavoro e un altro gigante della pittura: Van Gogh e il suo “Paesaggio con covoni e luna nascente”.
Da idea dettata dalla contingenza (premiata con la menzione speciale Resilienza/Covid 19 del premio Cultura+Impresa 2020-2021) a format.
Fino al 10 settembre 2023 il capolavoro, realizzato a nel manicomio di manicomio di Saint-Paul-de-Mausole a Saint-Rémy-de-Provence nel luglio 1889, sarà esposto nella Cappella del Doge di Palazzo Ducale, per essere ammirato in modo intimo, raccolto ed esclusivo.
La direttrice di Palazzo Ducale Serena Bertolucci spiega: «Si tratta di un’esperienza unica che riallaccia il rapporto tra visitatore e capolavoro in una dimensione intima. Si inserisce nel contributo che diamo a Ocean Race, punto di partenza della Rotta dei capolavori a cura di Anna Orlando».
Il presidente della Fondazione di Palazzo Ducale Beppe Costa commenta: «Qui parliamo di emozioni che si provano per un quadro bellissimo, visto da soli, in intimità. Un quadro che aiuterà il nostro Palazzo a essere conosciuto di più nel mondo. In quei cinque minuti c’e tempo per vedere com’è costruito. Sono qui per ringraziare Arthemisia con cui abbiamo in progetto ulteriori collaborazioni».
L’opera si può ascoltare in silenzio oppure con un supporto musicale (da Verklärte Nacht di Arnold Schoenberg op. 4 eseguito dai Berliner Philarmoniker) o ascoltare due estratti di lettere in cui Van Gogh scrisse al fratello e lette dall’attore Igor Chierici.
Barbara Grosso, consigliere delegato alla Cultura del Comune di Genova, aggiunge: «Questa iniziativa ci consente di riscoprire il tempo della contemplazione in relazione con la frenesia della società odierna. Spesso questi capolavori vengono fruiti in mezzo alla gente, si fa una foto, una storia che sparisce dopo 24 ore, non si ha tempo di capire cosa trasmette l’opera. Spero che tra i tanti visitatori ci siano anche bambini. Nell’occasione precedente si erano emozionati».
Iole Siena, presidente di Arthemisia, spiega: «Ci siamo inventati questo format, parola che non mi piace, con Serena in un momento in cui era necessario l’isolamento. A sorpresa ha suscitato un entusiasmo incredibile. Tipicamente questi capolavori sono presi d’assalto, si guardano nella confusione. Questa è un’esperienza luxury e non è più un’esigenza, ma una scelta. L’allestimento è stato curato nei minimi particolari e la Cappella del Doge gode di un’illuminazione diversa dal solito, con la lunetta illuminata».
Il curatore Costantino d’Orazio spiega il contesto dell’opera: esprime fragilità, perché Van Gogh scelse volontariamente di entrare nell’ospedale psichiatrico perché si rese conto di non avere relazioni serene con gli altri. Il fratello poteva mandarlo a Tolosa, dove c’era una struttura da 1500 pazienti, invece ha scelto un luogo per proteggerlo dove ce n’erano 40. Si impegna e procura un’altra stanza che diventa il suo studio, con un’unica finestra su un campo coltivato, che diventa ossessione per Vincent. Lo riprodurrà in 10 dipinti diversi. Quando Van Gogh subisce la terapia non mette in mano il pennello, si mangia addirittura il colore, invece quando dipinge emerge la sua chiarezza mentale. Colloca questo quadro in un progetto impressionista e instaura un rapporto intimo su questo luogo. Non dipinge quello che vede, ma fa in modo che la natura che ha di fronte si pieghi al suo sguardo. La natura diventa fluida e i covoni hanno le curve dei picchi della montagna. Chi entra in contatto con quel quadro entra dentro il suo mondo. È la potenza di Van Gogh, in quel momento solo la natura gli è rimasta».
La mostra è promossa e organizzata da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Comune di Genova, Regione Liguria e Arthemisia, in collaborazione con il Kröller-Müller Museum di Otterlo, The Netherlands.
Biglietti: intero 8 euro, ridotto 7, bambini 4 (dai 6 agli 11 anni)
Biglietto congiunto con la mostra Man Ray. Opere 1912-1975
intero 15 euro, ridotto 14.
Diritti di prenotazione e prevendita: singoli 1,50 euro per persona, scolaresche 1 euro per persona.
La mostra è aperta dal 12 maggio al 10 settembre 2023
lunedì, ore 14 – 19
da martedì a domenica ore 10 – 19
venerdì ore 10 – 21
(la biglietteria chiude sempre 30 minuti prima).