Il 9 febbraio scorso è mancato il fondatore di Liberilibri, Aldo Canovari. Avrebbe compiuto 77 anni il 14 febbraio. Nel 1986 aveva fondato, insieme a Carlo Cingolani. la casa editrice Liberilibri, di Macerata, che ha pubblicato testi liberali, libertari e liberisti.
Ricordiamo qui Canovari, al posto della segnalazione di un singolo libro, perché la sua casa editrice ha pubblicato opere che non sarebbero mai finite nel catalogo dei grandi editori. Italia Oggi ha scritto che questo piccolo editore “ha fatto per la cultura liberale in Italia molto di più di Silvio Berlusconi con le sue case editrici: Mondadori, Einaudi, Electa, Sperling & Kupfer e Piemme”.
Fatto sta che la casa editrice di Macerata, estranea alle due Chiese che per anni hanno dominato l’Italia, quella cattolica e quella marxista, ha pubblicato opere sconosciute o poco conosciute nel nostro Paese. Ecco come presenta se stessa.
“Il lavoro si incentra su sei collane: Oche del Campidoglio, il Monitore Costituzionale, il Circo, Narrativa, Altrove e Hic sunt leones.
Oche del Campidoglio raccoglie opere di ogni tempo che rappresentano contributi rilevanti per il faticoso cammino delle libertà dell’individuo. Tra questi: Discorso sulla servitù volontaria di Étienne de La Boétie (1553), Difesa della società naturale di Edmund Burke (1756), Facezie di Voltaire (1740) e La libertà e la legge di Bruno Leoni (1961), Discorso sul libero pensiero di Anthony Collins (1713), Difendere l’indifendibile di Walter Block (1976), Antifona e La virtù dell’egoismo di Ayn Rand (1938, 1964), Per una nuova libertà, Il manifesto libertario e L’etica della libertà di Murray N. Rothbard (1973, 1982). Tre i filoni in coltivazione: 1) Il percorso storico delle libertà individuali: il pensiero libertario, dal preilluminismo al liberalismo radicale, all’anarco-capitalismo contemporaneo; 2) Gli orizzonti di incontro fra pensiero liberale e pensiero cattolico; 3) I problemi della giustizia (autonomia/autocrazia della magistratura e sua politicizzazione): le inciviltà giuridiche del nostro Paese. La seconda collana, avviata nel 2007, è il Monitore Costituzionale: una raccolta di documenti fondamentali, autentici pilastri del costituzionalismo moderno, dalla Magna Carta alle più recenti dichiarazioni dei diritti. Ai romanzi e ai racconti della collana Narrativa, che privilegia riscoperte e distopie, si affiancano le pièces teatrali de il Circo. Altrove ospita, al di fuori delle categorie canoniche, ogni altra espressione del pensiero e dell’arte attraverso parole o immagini. L’ultima nata, Hic sunt leones, intende dar voce ad alcune inesplorate “eresie” del pensiero liberale e libertario. La marca tipografica di Liberilibri è ispirata al Büchernarr – il “pazzo per i libri” –, primo personaggio della serie dei folli di Das Narrenschiff (Stultifera navis), best-seller dell’umanista Sebastian Brant (1458-1521), che uscì nel 1494 con xilografie della scuola di Dürer, raffiguranti le cento tipologie della follia umana.
Nel 1963 Alberto Arbasino in un articolo diventato famoso, “Gita a Chiasso”, accusava l’editoria italiana di non essersi mai ripresa dal ventennio fascista e invitava i nostri intellettuali a fare una gita nella cittadina svizzera, “a due ore di bicicletta da Milano”, per sprovincializzarsi. Da anni è indispensabile una gita a Macerata. Ma non occorre andarvi di persona. Liberilibri è presente nelle librerie. Basta consultare il sito liberilibri.it per vedere il catalogo.