Una classifica delle regioni italiane che negli ultimi anni hanno sviluppato innovazioni orientate alla sostenibilità e al miglioramento ambientale, distinguendosi nella produzione di brevetti green.
È stata stilata da Liuc Business School tramite l’Osservatorio IP Cube che ha condotto una ricerca basata sull’Innovation Patent Index: l’indicatore IPI valuta la capacità innovativa di imprese, filiere e territori tenendo conto di cinque insiemi di dati brevettuali (diversificazione, qualità, internazionalizzazione, tempo, efficienza).
L’osservatorio IP Cube dal 2019 monitora l’attività di innovazione sul territorio lombardo: quest’anno l’analisi è stata estesa a tutte le regioni italiane e per la prima volta l’Index è stato utilizzato per un focus tematico.
L’analisi è stata condotta sui brevetti del periodo 2015-2020: i brevetti depositati negli ultimi 18 mesi non sono infatti ancora visibili, perché coperti dal segreto legale.
I brevetti classificabili come green appartengono a molteplici campi tecnici e possono riguardare la produzione e lo stoccaggio di energia da fonti alternative (eolico, solare, geotermico, biomasse derivate, per esempio, dal riuso dei residui dell’agricoltura e della zootecnia), la gestione dei rifiuti, così come i materiali innovativi usati nell’edilizia o finalizzati alla sostituzione delle materie derivate dal petrolio.
I brevetti sono stati selezionati secondo l’IPC Green Inventory, sviluppato dal Comitato di esperti IPC (International Patent Classification) della Wipo (World Intellectual Property Organization). Questa classificazione facilita la ricerca di informazioni sui brevetti relativi a tecnologie rispettose dell’ambiente.
«Anche i brevetti – spiega, Raffaella Manzini direttore dell’Osservatorio IP Cube – possono essere un valido strumento per misurare la vocazione green di un’area. Nello specifico, grazie al nostro indicatore possiamo misurare la capacità innovativa green delle diverse regioni d’Italia, non tanto in termini di numerosità delle innovazioni orientate alla sostenibilità, quanto piuttosto guardando al loro valore potenziale. Come nelle precedenti analisi svolte con il nostro Index, possiamo infatti andare oltre il mero aspetto quantitativo e ciò permette di fare emergere anche qualche dato inaspettato».
Per misurare la capacità innovativa contenuta nei brevetti green, ossia la capacità dei brevetti di generare valore futuro per le imprese e il territorio, l’Osservatorio IPcube ha applicato l’Innovation Patent Index (IPI) ai brevetti green.
Nel ranking delle regioni d’Italia svetta la Basilicata, seguita da Toscana e Lombardia.
«L’innovazione green in Basilicata (quella brevettata, si intende) – continua Manzini – si caratterizza per un’elevata diversificazione tecnologica e quindi per l’ampiezza delle applicazioni possibili. In Toscana, invece, l’aspetto distintivo è quello della qualità dei brevetti green, in termini di conoscenza e utilizzo del background tecnologico. La Lombardia riesce ad essere superiore, rispetto alla media delle regioni italiane, in termini di qualità, internazionalizzazione, tempo ed efficienza delle innovazioni green».
La Lombardia sale al primo posto se guardiamo ad un’altra classifica, ossia quella della capacità innovativa totale green delle regioni, dove la numerosità dei brevetti assume maggiore importanza. Qui sul podio ci sono, subito dopo la Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna.
La Liguria risulta a metà classifica sia per capacità innovativa prodotta, sia per la quantità, cioè per numero di brevetti in ambito ambiente ed energia pubblicati. Considerando il peso dei brevetti green sul totale di quelli depositati la regione scivola invece al sedicesimo posto.
Per ciascuna regione sono stati analizzati i diversi profili di innovazione green dal punto di vista degli ambiti tecnologici e delle aree geografiche di innovazione, della capacità innovativa green e del trend evolutivo negli ultimi 5 anni.
La Campania, ad esempio, spicca per internazionalizzazione, cioè numero di estensioni geografiche dei brevetti, mentre il Trentino – Alto Adige per efficienza, intesa come la quantità di brevetti depurata del fattore dimensionale.
La Liguria ricalca perlopiù la media italiana: le caratteristiche che spiccano maggiormente sono il tempo dedicato alla procedura di brevettazione e l’internazionalizzazione dei brevetti green depositati, i quali per quanto riguarda l’area tecnologica hanno una prevalenza in fisica nucleare.