BiStems srl è una startup innovativa che nel giro di due mesi si è aggiudicata il primo premio in due importanti competizioni: la Smartcup Liguria e il Pni (Premio nazionale innovazione) grazie alla progettazione di una tecnologia che permette la conversione di biomasse in syngas. Liguria Business Journal ha intervistato Lorenzo Menin, co-founder e consulente di progetto.
– Com’è nata BiStems?
«Nasce dall’impegno di tre ricercatori della libera università di Bolzano. Le nostre ricerche erano legate allo sviluppo di tecnologie termochimiche soprattutto della gassificazione. Insieme ai miei colleghi, poi diventati soci della startup, ci siamo focalizzati soprattutto sulla produzione dei biocombustibili e di biocarburanti avanzati e sulla creazione di un impianto a reattore singolo concepito per le piccole scale. Questo per poter sfruttare al meglio le biomasse legnose generate dalle filiere agricola, industriale e della gestione dei rifiuti».
– Come siete arrivati a Genova?
«È stata una mia scelta personale, che si è poi rivelata vincente grazie all’incontro con Filse. I servizi specialistici di incubazione e il supporto tecnico del Gruppo Filse ci ha permesso di crescere notevolmente. Dopo il primo anno dalla fondazione, abbiamo creato networking e ci si sono aperte le porte per la competizione prima alla Smartcup Liguria e poi al Premio Nazionale dell’Innovazione».
– Quali premi avete già vinto?
«Ci siamo aggiudicati il primo premio nella categoria Industrial durante la decima edizione di Smartcup Liguria 2022 alla finale del 27 ottobre. Questa importante vittoria ci ha permesso di accedere al Premio Nazionale dell’Innovazione. Con il nostro pitch siamo riusciti a raggiungere la finale che si è tenuta a l’Aquila il 2 dicembre e, con grande orgoglio, abbiamo tagliato un altro grande traguardo, primi classificati anche al Pni sempre nella categoria Industrial».
– In cosa consiste il vostro prodotto?
«Si tratta di un sistema di classificazione a ossigeno e vapore che permette di convertire le biomasse residuali, previste dalla Renewable Energy Directive II europea, in syngas ossia in un gas sintetico di alta qualità il quale poi è un precursore flessibile per una serie di biocarburanti avanzati con alto tenore di idrogeno e bassissimo tenore di azoto. Questo ci permette di distinguerci da un lato dagli impianti già presenti sul mercato che producono gas di sintesi altamente contaminati in azoto e con scarsi tenori di idrogeno e dall’altro dalle tecnologie a vapore testate soltanto su grande scala e che quindi hanno alti costi di installazione e sono operativamente molto complicati».
– Com’è composto il vostro team?
«Siamo una startup innovativa fondata nel 2022 e iscritta nell’apposita sezione del Registro delle imprese. Il nostro team è composto da tra tre soci fondatori: io, Stefano Piazzi che si occupa dell’ingegneria dei processi e Daniele Antolini responsabile della ricerca e sviluppo».
Prossimi passi?
«Nel 2023 BiStems installerà e comincerà l’attività di test sul primo impianto prototipo depositando anche il primo brevetto, negli anni successivi sarà impegnata nella progettazione e costruzione di impianti dimostrativi in contesti reali».
– Cosa consiglia ai giovani che si vogliono avvicinare alla sua professione?
«Vorrei invitare tutti i giovani talenti a esprimere le proprie idee e a costruire i propri progetti nel settore green tech e industrial perché le sfide sono molto importanti e servono risposte concrete e in tempi brevissimi»