Chiusura pesante per la Borsa di Milano, con il Ftse Mib che termina a -3,45% (23.726 punti), l’All share a -3,32% (25.756 punti) e il Ftse Italia Growth a -0,57% (9.366 punti). Solo un rialzo nel listino principale: Leonardo (+0,03%). Giù Finecobank (-6,35%), Amplifon (-5,47%) e Nexi (-5,24%).
Crollano anche le Borse europee, spaventate dalla mano dura esibita oggi dalla Bce nel contrasto all’inflazione, che fa il paio con quanto affermato ieri dalla Fed, secondo cui la strada da fare per domare la corsa dei prezzi è ancora lunga. Di fronte alla prospettiva di nuovi rialzi dei tassi da 50 punti base, oltre a quello deciso oggi, e all’avvio della riduzione del bilancio di Francoforte al ritmo di 15 miliardi al mese, i listini del Vecchio Continente sono crollati: Francoforte ha perso il 3,28% a 13.986 punti, Parigi il 3,09% a 6.522 punti, mentre Londra ha contenuto i ribassi allo 0,93%, a 7.426 punti.
Quotazioni del petrolio in calo con il Wti a 76,71 dollari al barile e il Brent a 81,87 dollari (-1%).
Seduta in altalena per l’euro/dollaro con la divisa unica partita in calo, poi risalita dopo la Bce e poi tornata a scendere. L’euro ha oscillato in un range compreso tra 1,0749 dollari e 1,0589 toccato sul finale di giornata in Europa.
Lo spread tra Btp decennale italiano e corrispondente Bund tedesco schizza a 207 punti base (+7,93%), il rendimento sale a +4,15%.