Il rischio di un ruolo invasivo del ministero dei Beni culturali sulla pianificazione e gestione dello spazio marittimo del Paese, che sta trovando conferma anche con il nuovo governo, e una radicalizzazione che penalizzi in modo devastante la blue economy secondo Federlogistica si stanno ripresentando “in una sconcertante continuità su questo tema con l’esecutivo precedente”.
Secondo il presidente Luigi Merlo «Non possono non generare grande preoccupazione le recenti dichiarazioni del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, che ha annunciato che chiederà alle sovrintendenze di porre più vincoli possibile per quel che riguarda gli impianti eolici. Sapendo che gran parte delle richieste formulate dagli operatori riguardano impianti offshore, si conferma la nostra preoccupazione per il ruolo invasivo e condizionante del ministero dei Beni culturali per quel che riguarda la pianificazione dello spazio marittimo. A titolo di esempio, è il caso di sottolineare che proprio l’energia eolica in mare potrebbe rappresentare una delle poche soluzioni per alimentare con energia pulita l’elettrificazione delle banchine portuali di cui si parla spesso a sproposito da mesi».
Federlogistica, attraverso il suo presidente, si augura che «il nuovo governo segni una discontinuità rispetto all’impostazione che aveva proposto il Ministro Enrico Giovannini e che ora esce rinvigorita e rafforzata nelle dichiarazioni del sottosegretario Sgarbi: il rischio cogente è quello di bloccare lo sviluppo della Blue economy nel nostro Paese. Nell’augurarci che il ministro Sangiuliano non condivida le posizioni estreme del suo sottosegretario, auspichiamo in ogni caso che i ministri Salvini e Musumeci forniscano subito precise garanzie circa la loro titolarità a dettare e gestire le politiche del mare, senza delegarle in bianco al ministero dei Beni culturali».