Falso allarme, secondo l’architetto Renzo Piano, che sta progettando il nuovo water front del Levante genovese, la voce secondo la quale nell’area adibita alle riparazioni navali un percorso ricavato per permettere visite domenicali ai pedoni sottrarrebbe spazi alla produzione. L’ipotesi ha immediatamente provocato una dura reazione della Fiom, che in una nota ha dichiarato: “Ci fa sorridere immaginare un viale alberato ciclo pedonale nel cuore delle riparazioni navali, tra carrelli elevatori, piattaforme aeree e fumi di saldatura (…) Se qualcuno pensa di usare fantomatiche aperture domenicali come cavalli di troia per ridimensionare o arrivare a spostare le riparazioni navali, deve sapere che troverà la netta opposizione dei lavoratori. A buon intenditor poche parole”.

Ieri sera Piano nel suo incontro pubblico con il presidente di Porto Antico di Genova spa Mauro Ferrando, in cui si è discusso del Porto Antico e del Waterfront di Levante con uno sguardo al futuro della città, è stato chiaro: «Le riparazioni navali devono restare lì dove sono, non ha nessun senso mettere in giro questa voce, per me le riparazioni navali devono non solo restare ma devono avere gli spazi giusti, sono uno uno dei motori della città. Nemmeno mi passa per la testa di trasferire attività che sono nel dna della città e del porto, sarebbe un tradimento della natura della nostra città e del nostro porto».
Secondo l’architetto la presenza delle riparazioni navali e industriali nel porto di Genova ha una valenza non solo economica ma anche estetica, nel senso che esprimono e rappresentano l’animo profondo della città . «Perché – ha spiegato – il nostro non è un mare balneare, è un mare operoso e così deve continuare a essere. Ora dobbiamo proseguire nel lavoro di congiunzione tra mare operoso e città in modo che dialoghino sempre più».
Renzo Piano ha poi ripreso alcuni aspetti del suo progetto, il parco di 1800 alberi alla Foce che sarà il più grande di Genova e potrebbe essere sede di Euroflora, al posto dei Parchi di Nervi, molto belli ma anche delicati. Una linea verde che segnerà la transizione tra la città e il mare, insieme alla spiaggia, protetta da una diga soffolta, mentre la nuova diga foranea potrebbe ospitare pannelli solari in grado di provvedere all’elettrificazione del porto, e la sopraelevata, oggetto di amore e odio per i genovesi, potrebbe essere conservata nel primo tratto, che offre un ingresso spettacolare nella città, e sostituita negli altri due tratti dal nuovo tunnel.
Ferrando ha osservato che «Piano dice che il mare deve entrare nella città, questo il Porto Antico lo fa e lo farà il water front di Levante. Ma Porto Antico e water front di Levante non devono rimanere separate e farsi concorrenza, la città dovrà provvedere a creare parcheggi, adeguare la viabilità di accesso che oggi non abbiamo».