Bologna e Venezia si confermano le città italiane più “social”, seguite da Firenze, che scalza il terzo gradino del podio a Torino (quarta) e poi Napoli, Pordenone, Roma, Cagliari, Genova e Milano a chiudere la top ten. Lo evidenzia l’indagine di Fpa sull’utilizzo dei social network di 108 comuni capoluogo, che ha determinato un indice sulla base della presenza, del tasso di penetrazione, della frequenza di aggiornamento e produzione di contenuti su 7 social network. Fpa è la società del Gruppo Digital 360 che opera per favorire l’incontro e la collaborazione tra pubblica amministrazione, imprese, mondo della ricerca e società civile.
Secondo la ricerca, Facebook è il social network più diffuso tra i capoluoghi italiani, presente in 103 Comuni su 108, capace di attirare complessivamente 3,5 milioni di follower, pari a un quinto della popolazione residente nelle città. Molto presente è anche YouTube (102 Comuni), ma la sua gestione non è altrettanto omogenea (solo 70 città hanno aggiornato il canale nell’ultimo mese). Instagram (presente in 89 comuni), Twitter (87) e Messenger (80) sono stati attivati da tre quarti delle amministrazioni, mentre Linkedin (56) e Telegram (48) da circa metà.
Si contano 23 Comuni su 108 presenti su tutti e sette i canali social, altri 60 che ne hanno attivati almeno cinque. Ma sono evidenti le differenze geografiche: l’82% dei capoluoghi del Centro e l’81% del Nord hanno almeno cinque social, mentre la percentuale scende al 69% tra quelli del Sud e Isole. In generale, sono più “social” i Comuni di grandi dimensioni: 9 dei primi 10 in classifica sono capoluoghi metropolitani, anche se spicca la sesta posizione di Pordenone.
Ma un conto è la presenza, un altro l’effettivo utilizzo. Facebook è lo strumento utilizzato con maggiore continuità, con 97 aggiornamenti nell’ultimo mese su 103 profili attivi. Inferiori gli aggiornamenti dei canali YouTube (70 su 102) e di Instagram (69 su 89), ma soprattutto dei profili Twitter (53 su 87). In generale, l’inserimento di contenuti ha avuto un’accelerazione tra l’inizio del 2020 e la primavera 2021 per poi assestarsi, ma si evidenzia la continua crescita dei caricamenti video sui canali Youtube che si avvicinano a 70.000 e dei post Instagram che sfiorano quota 100.000.
I follower dei Comuni capoluoghi su Facebook continuano a crescere e toccano quota 3,5 milioni, 230.000 in più rispetto al 2021. Questo social si conferma uno strumento versatile, particolarmente efficace nelle comunità di piccola dimensione, dove è diventato una vera “piazza” d’incontro per i cittadini. In termini assoluti, per numero di follower prevalgono i comuni demograficamente più consistenti (Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna). Ma in termini relativi, i tassi di penetrazione più elevati si ritrovano in città di dimensione media o piccola, con in testa Crotone (69,9 follower ogni 100 abitanti), seguito da Verbania (55,8), Rimini (54,7), Caserta (53,4) e Macerata (51,7).
Come Facebook, anche Youtube è presente nella quasi totalità dei Comuni (102), ma la sua gestione non è altrettanto omogenea. In generale, nell’ultimo anno gli iscritti sono cresciuti del 22%, più degli altri social media. L’effettivo utilizzo e diffusione, però, sono legati alle volontà e capacità delle amministrazioni, più che a variabili demografiche o geografiche. Per numero assoluto di iscritti guidano le grandi città, con in testa Napoli e Genova, ma la classifica del tasso di penetrazione vede al vertice realtà di dimensioni ridotte come Lodi (5,1 iscritti ogni 100 abitanti), Pordenone (3,6) e Pavia (2,8%).
Instagram ha avuto una diffusione tardiva, ma molto vivace: le amministrazioni presenti sono passate da 38 nel 2017 a 89 nel 2022, i follower sono cresciuti di 300.000 negli ultimi 12 mesi, raggiungendo quasi quota 1,3 milioni (+ 20% rispetto al 2021). La gran parte dei comuni con un profilo aperto lo alimenta con continuità. Roma, Milano, Bologna, Firenze e Genova sono le realtà quantitativamente più consistenti, ma quelle con il tasso di penetrazione più elevato sono Mantova (30,8 follower ogni 100 abitanti) e Bergamo (29).
Twitter mostra in maniera evidente il passaggio a una fase di assestamento: le amministrazioni presenti (87) sono sostanzialmente stabili dal 2020, ma cresce il numero di profili “fantasma”, non aggiornati, ben 26. La diffusione è concentrata: le quattro maggiori città (Roma, Milano, Torino e Napoli) guidano la classifica dei valori assoluti di follower e coprono il 66,7% dei follower complessivi. Anche la graduatoria di penetrazione è guidata da una grande città come Firenze, con 28,5 follower ogni 100 abitanti. Presumibilmente, la gestione impegnativa di questo canale social ha portato a una polarizzazione: da una parte i capoluoghi metropolitani, che aggiornano il proprio profilo con continuità, dall’altra città più piccole che dopo essersi affacciate all’utilizzo di Twitter lo hanno sostanzialmente abbandonato.